In un campionato dove riflettori e prime pagine si interrogano su dove siano finiti i bomber o chi sia rimasto a inventare l’ultimo passaggio, esiste un’altra categoria di protagonisti: quelli che, lontano dal clamore, garantiscono continuità, equilibrio e identità alle proprie squadre. Giocatori affidabili, solidi e preziosi ogni settimana. È attraverso di loro che si costruisce il segreto delle grandi stagioni di successo. Ecco cinque certezze della Serie A che stanno confermando, ancora una volta, tutto il loro valore.
Lucumí: il pilastro del Bologna di Italiano - Nel grande momento del Bologna di Italiano brilla lo straordinario stato di forma di Jhon Lucumí, una delle conferme più luminose della stagione rossoblù. Dopo un’estate attraversata da sirene di mercato e la partenza del compagno di reparto Beukema, il centrale colombiano si è rituffato sul campo con rinnovata leadership. E proprio contro il Napoli, la nuova squadra dell’olandese, è arrivato il gol che fotografa meglio di tutti la sua crescita: la sua prima rete in Serie A Enilive, e la seconda con la maglia del Bologna dopo quella in Champions League contro il Lille nel novembre 2024.
Fisicità dominante, destrezza negli interventi, pulizia tecnica: Lucumí è diventato un difensore completo. Al suo fianco, il norvegese Torbjørn Lysaker Heggem si è rivelato un partner di livello nel cuore della linea a quattro, contribuendo a formare uno dei reparti più solidi di questa prima parte di campionato.
Perrone: il metronomo del Como - Al secondo anno in Serie A Enilive, Máximo Perrone, classe 2003 scuola Manchester City, si sta imponendo come una realtà consolidata. La scorsa stagione è servita come fase di adattamento; poi l’estate ha portato la svolta: ritorno a Como a titolo definitivo e totale fiducia nel suo sviluppo. Fàbregas lo ha collocato stabilmente come perno del 4-2-3-1 biancoblu, accanto a Da Cunha o Caqueret.
Il Como alterna costruzioni dal basso a verticalizzazioni rapide, e in questo sistema Perrone è lo snodo che unisce, pulisce e illumina. Alla visione da regista puro abbina equilibrio alla Busquets, capacità di accompagnare l’azione e di spegnere transizioni potenzialmente pericolose. Dopo i 3 assist in 26 presenze della scorsa stagione, quest’anno ha già firmato un passaggio vincente e il primo gol in carriera in Europa.
Caprile: il portiere totale che tiene in piedi il Cagliari - Secondo in Serie A Enilive per parate effettuate (39) dopo Provedel (44), primo per palloni bloccati in presa (40) e quinto per rinvii: Elia Caprile sta vivendo mesi da protagonista assoluto. A Cagliari, l’ex Napoli ha trovato continuità, leadership e picchi di prestazioni da top di ruolo, conquistando anche la convocazione in Nazionale.
È un portiere moderno: reattivo, presente fisicamente e mentalmente per 90 minuti, sempre in movimento con la palla, attento al posizionamento alto e alla possibilità di prevenire i tiri. Un vero manuale del ruolo interiorizzato fino all’ultimo dettaglio. Tra le sue prove migliori spiccano le tre parate straordinarie contro l’Udinese e il clean sheet di Como, una prestazione che gli è valsa il primo PANINI POTM della stagione.
Ndicka: una roccia per la Roma - Punto fermo assoluto della retroguardia giallorossa, Evan Ndicka è diventato una presenza imprescindibile per ogni allenatore che lo ha avuto a disposizione: da De Rossi a Jurić, da Ranieri a Gasperini. Stabilità, letture pulite, forza nei duelli e una continuità rara nel ruolo lo hanno trasformato nel perno attorno a cui ruota l’intera linea difensiva romanista. Ndicka è diventato l’unico giocatore di movimento della Roma, dal 2004 a oggi, ad aver preso parte a tutte le partite di un singolo campionato partendo sempre titolare e praticamente senza essere mai sostituito.
La scorsa stagione infatti aveva giocato ogni minuto, e quest’anno è stato richiamato in panchina una sola volta, al 71’ di Roma-Verona, evento che non accadeva da oltre un anno e mezzo. Nell’ultima gara prima della sosta ha toccato quota 100 presenze in giallorosso insieme a Svilar. Le statistiche ribadiscono come Ndicka continui a confermarsi ai massimi livelli: primo in Serie A per recuperi (102), davanti ad Akanji (88), e quinto per duelli vinti (67).
Delprato: il capitano del Parma che sale in quota - Con due gol nel 2025 e tre nel 2024, Enrico Delprato è il primo difensore del Parma capace di segnare più di una rete in massima serie per due anni solari consecutivi dai tempi di Bruno Alves (2018-2019). Il suo ultimo sigillo, contro il Milan, è arrivato con un inserimento aereo perfetto, valso il pareggio con i rossoneri.
Dopo le quattro reti della scorsa stagione – un bottino eccezionale per un difensore – la sua presenza in zona gol era attesa. Jolly difensivo affidabile e versatile, Cuesta sta utilizzando Delprato maggiormente da centrale, ruolo che ne esalta solidità e letture, pur limitandone le cavalcate da “mezzofondista” che lo avevano contraddistinto da terzino destro.
La lunga gavetta in Serie B ne ha temprato il carattere: a 26 anni, il bergamasco è maturo e pronto a caricarsi sulle spalle la missione salvezza del Parma.
Autore: Daniele Luongo
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