Una doppietta contro il Belgio per conquistare una semifinale europea e riaccendere i riflettori su un talento italiano che cresce in Germania. Samuele Piá, classe 2008, attaccante dell’Italia Under 17, continua a stupire tutti. A cominciare dal padre João Inácio, ex calciatore, che lo racconta tra orgoglio, passato e grandi ambizioni.

DOPPIETTA DECISIVA - La partita vinta dall’Italia contro il Belgio è diventata un piccolo manifesto del giovane talento azzurro. "Non abbiamo potuto vederlo dal vivo, eravamo a casa davanti alla tv", rivela João Inácio Piá ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. "Non era previsto che entrasse, doveva riposare. Invece, una volta in campo, è riuscito a fare subito la differendza con due gol importanti. La squadra era già qualificata, ma segnare aiuta sempre a crescere in autostima".

IL FEELING CON LA NAZIONALE - Per Samuele l’azzurro è ormai una seconda pelle. "Sono tre anni che fa parte del giro della Nazionale", continua João Piá. "È tra i pochi che hanno accompagnato l’Italia dalla prima amichevole con l’Under 15, sempre con mister Favo. Ogni convocazione la vive intensamente, sente la responsabilità di dimostrare il suo valore".

L’ALLENATORE GIUSTO - Un legame speciale quello col CT Favo, fondamentale nella sua crescita calcistica: "Lavorare con lui da tanto tempo è un vantaggio enorme per Samuele. Favo gli trasmette sicurezza, lo incoraggia a esprimersi senza paura e questo si riflette nelle sue prestazioni in campo".

LA SCELIERE DI PARTIRE - Prima del Dortmund c’è stata Bergamo. Zingonia, casa dell’Atalanta, è stato il luogo dove Samuele è cresciuto calcisticamente per 10 lunghi anni: "È arrivato lì che aveva appena sei anni. Devo ringraziare il club per avergli dato tanto, l’ha formato dentro e fuori dal campo", spiega ancora il padre. Poi però, la voglia di misurarsi con qualcosa di diverso: "Vedeva il mio percorso da giovane e voleva provare anche lui a fare un’esperienza internazionale".

LE GRANDI SQUADRE LO CERCAVANO - La decisione non è stata semplice. Bayern Monaco, Manchester City e Atlético Madrid hanno cercato Samuele, ma alla fine la scelta è ricaduta sul Borussia Dortmund. "Ci siamo confrontati molto con l’Atalanta, ma Samu era determinato a provare qualcosa di nuovo. Dortmund lo ha convinto per il progetto tecnico e per il percorso proposto verso il calcio dei grandi", racconta João Piá. Una scommessa finora vincente: 34 presenze tra Under 19, Under 17 e Youth League, impreziosite da 3 gol e ben 9 assist.

LA PASSIONE OLTRE IL CALCIO - Non solo pallone, però. Samuele è cresciuto con la break dance, una passione che lo ha accompagnato per anni. "Da bambino andava agli allenamenti a Zingonia e subito dopo correva alle lezioni di danza due volte a settimana", ricorda João Piá. "È un ragazzo curioso, ama lo sport e stare sempre in movimento. Questo lo ha sicuramente aiutato a sviluppare qualità uniche".

SOGNI DI GLORIA - E per il futuro? Il sogno più grande è chiaro: "Spero che possa giocare presto al Westfalenstadion, davanti ai 90mila tifosi del Borussia Dortmund. Sarebbe già un enorme traguardo", confessa il padre. "Ovviamente, gli auguro di vincere tutto, dal Mondiale alla Champions. Ma il primo passo è la prima squadra del Borussia: da lì si apriranno tante altre porte".

I sogni sono il motore della famiglia Piá, dove l’ambizione si trasmette di padre in figlio, di generazione in generazione. In fondo, come cantava Ligabue, "sono sempre i sogni a dare forma al mondo". E Samuele sta solo cominciando a plasmare il suo.

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 11:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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