Omicidio di Riccardo Claris, l’autopsia smentisce l’aggressione alle spalle

Nessun colpo a tradimento alle spalle, ma una pugnalata frontale, letale e devastante: così è morto Riccardo Claris, il consulente finanziario di 26 anni accoltellato nella notte tra sabato e domenica a Bergamo. L'autopsia  - rivela e descrive stamane L'Eco di Bergamo - svolta ieri dal medico legale Luca Tajana all'ospedale Papa Giovanni XXIII ha chiarito definitivamente la dinamica: il giovane è stato raggiunto da un unico colpo, inferto frontalmente, che gli ha perforato il polmone e reciso l'aorta, causandone la morte pressoché istantanea.

UNA FOLLA PER L'ULTIMO SALUTO - Dopo la restituzione della salma ai familiari da parte dell'autorità giudiziaria, ieri pomeriggio il feretro è stato trasferito nella "Casa del commiato" di via Suardi, dove questa mattina dalle 8:30 è aperta la camera ardente. Nel pomeriggio è previsto l'afflusso di molti amici e conoscenti, oltre che di una grande comunità di giovani ancora sotto shock per la tragica scomparsa.

FUNERALI FISSATI - I funerali sono stati fissati per domani mattina alle 10, presso la chiesa parrocchiale di Borgo Santa Caterina. Sarà una cerimonia certamente molto partecipata, occasione per stringersi attorno alla famiglia Claris e per riflettere sulla violenza assurda che ha strappato via una giovane vita in modo così tragico.

LA RICOSTRUZIONE DEL GIP - Il risultato dell'autopsia conferma dunque pienamente la ricostruzione già effettuata dal gip Maria Beatrice Parati nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Jacopo De Simone, il 18enne accusato dell’omicidio. Il giudice aveva infatti scritto che il tipo di ferita riscontrata sul corpo di Riccardo era compatibile con un colpo "da abbraccio", inferto frontalmente e non alle spalle, escludendo così l’ipotesi dell’aggressione a tradimento.

ATTESI GLI ESAMI TOSSICOLOGICI - Durante l’autopsia sono stati prelevati campioni per gli esami tossicologici, effettuati sia sulla vittima che sull’indagato. Per conoscerne i risultati, tuttavia, serviranno ancora alcuni mesi. Questi esami aiuteranno a chiarire se quella notte Riccardo o Jacopo avessero assunto alcolici o altre sostanze.

I MOMENTI DRAMMATICI - Dalla prima ricostruzione, Riccardo sarebbe crollato immediatamente al suolo, senza avere alcuna possibilità di sopravvivenza. Anche l'intervento dei soccorritori, tempestivo, non avrebbe potuto cambiare il tragico epilogo.

LA COMUNITÀ SCOSSA - La morte violenta di Riccardo ha profondamente turbato la comunità bergamasca, chiamata oggi e domani a manifestare la propria solidarietà e vicinanza a una famiglia distrutta dal dolore. Un episodio drammatico, che deve interrogare tutti sulla fragilità della vita e sulla necessità di fermare una violenza cieca e ingiustificata.