Dea, niente pause: già al lavoro per la Cremonese. Infermeria quasi vuota, Juric sorride

Nessun riposo per l’Atalanta, che archivia il pareggio europeo con lo Slavia Praga e torna subito in campo. Stamattina, al Centro Bortolotti di Zingonia, il gruppo si è ritrovato per la seduta di scarico e ripresa, con i giocatori suddivisi in base al minutaggio della partita di Champions. L’obiettivo è uno solo: preparare al meglio la trasferta di sabato sera allo Zini di Cremona (calcio d’inizio alle 20.45), contro una Cremonese in crescita e desiderosa di mettere alla prova la solidità nerazzurra.

INFERMERIA QUASI DESERTA – Le notizie migliori per Ivan Juric arrivano dallo staff medico. L’emergenza è praticamente superata: l’infermeria di Zingonia si è svuotata e oggi restano ai box solo Mitchel Bakker, che proseguirà il lungo recupero dopo la rottura del crociato (rientro previsto nel 2026), e Giorgio Scalvini, fermo per una lesione al bicipite femorale sinistro e atteso dopo la prossima sosta di novembre.

RITORNI IMPORTANTI – Contro lo Slavia, il tecnico croato ha ritrovato due pedine fondamentali: Odilon Kossounou e Raoul Bellanova, entrambi rientrati dopo i problemi muscolari. I due hanno fornito buone risposte fisiche e tecniche e saranno a disposizione anche per la sfida con la Cremonese. In più, si rivede all’orizzonte Sead Kolasinac, che alla vigilia del match europeo è tornato ad allenarsi con il gruppo. Il bosniaco non è stato convocato per la Champions solo per prudenza, ma è ormai vicino al pieno recupero: a breve tornerà a disposizione.

GRUPPO AL COMPLETO – Nella lista dei ventiquattro convocati per la gara di ieri figuravano anche alcuni giovani, tra cui il baby Obric, poi rimasto in tribuna. Segno che Juric vuole mantenere tutti sulla corda, con rotazioni e gerarchie ancora fluide in vista di un calendario fitto tra campionato e coppe.

VERSO CREMONA – Dopo il buon punto europeo, la Dea guarda avanti con fiducia. La sfida di sabato allo Zini sarà un test per misurare la continuità di rendimento e la tenuta fisica, ma anche l’occasione per consolidare la crescita di un gruppo che, passo dopo passo, sta ritrovando la sua identità. Juric lo sa: per restare in alto serve non fermarsi mai.