Incredibile sconfitta per la Juventus che manca un appuntamento per lo Scudetto. Tredici punti nelle ultime cinque partite con Pioli
LE FORMAZIONI - Il Milan non cambia la retroguardia, ma solo davanti. Perché non c'è Calhanoglu dietro Ibrahimovic, ma Lucas Paquetà, in una partita che può essere determinante per il suo futuro. Fuori Dybala e De Ligt nella Juventus, Sarri schiera Higuain e Rugani. Fuori anche Alex Sandro, sostituito da Danilo, mentre Pjanic è titolare nella mediana.
DISCRETA PARTENZA - Perché il Milan fa girare bene il pallone, entrando in campo senza la reverenza che si potrebbe provare nei confronti della Juventus. Invece i bianconeri controllano e cercano di pungere anche da un calcio piazzato. Così se Szczesny viene chiamato in causa in un paio di circostanze, dall'altra Bonucci, di testa, va a un soffio dal gol su una punizione molto ben calciata da Bernardeschi. I giri crescono e Ronaldo, puntando Conti, prova dall'incrocio delle righe dell'area grande, ma non centra la porta a causa di una deviazione.
POCO LAVORO - A dispetto di un inizio sprint, entrambe le squadre non trovano il bandolo della matassa. La Juventus ha più circostanze potenzialmente pericolose, il Milan andrebbe in vantaggio se Ibrahimovic non scattasse in lieva posizione di offside sul filtrante di un Paquetà ectoplasmatico. Così lo 0-0 a fine primo tempo è solo la naturale conseguenza di un equilibrio abbastanza chiaro.
FULMINE RABIOT - Nella seconda frazione Rabiot saccheggia il pallone a Bennacer, va via a Kessie, firma il tunnel a Hernandez e si lancia in una corsa sfrenata verso la porta. Dopo 70 metri, con il sinistro, va a sparare un bolide che termina la propria corsa sotto il sette. È l'1-0 Juventus che, dopo altri cinque minuti raddoppia: stavolta Kjaer e Romagnoli combinano un disastro, andandosi a ostacolare su un pallone semplice, dalle retrovie, lasciando semaforo verde a Cristiano Ronaldo: è lo 0-2 e sembra che sia tutto finito.
MONDO CAPOVOLTO - Il calcio è bello perché può raccontare storie pazzesche. Come quella di un colpo di petto di Rebic che è considerato da Guida come un tocco di braccio. Peccato che lo sia di Bonucci: l'arbitro, richiamato dal Var, concede il rigore che Ibrahimovic realizza. E che cambia quasi tutto, perché dopo cinque minuti Kessie entra come una lama nel burro della retroguardia juventina e, a tu per tu con Szczesny, lo fredda da pochi passi. Infine, sei minuti dopo, Leao sfrutta un fallo di Rugani su Rebic per prende il pallone e scaraventarlo in rete, deviato dallo stesso difensore bianconero per il 3-2.
COME CON LA FIORENTINA - Le grandi sconfitte della Juventus, spesso, si somigliano. Stavolta ricorda una tripletta di Giuseppe Rossi a Firenze, sia nel risultato sia per come è maturata. Il 4-2 è la sintesi di tutti gli errori Juve: Alex Sandro serve Bonaventura in mezzo all'area con un cross. Non è un refuso, così come non c'è errore nella conclusione di Rebic che, di sinistro, firma il facile 4-2.
MILAN-JUVENTUS 4-2
Marcatori: Rabiot 47', Ronaldo 51', Ibrahimovic rig. 61', Kessie 65', Leao 67'. Rebic 80'
Milan (4-2-3-1)
Donnarumma; Conti (dall'82' Calabria), Romagnoli, Kjaer, Hernandez; Kessie, Bennacer; Saelemaekers (dal 59' Leao), Paquetà (dal 46' Calhanoglu), Rebic (dall'82' Krunic); Ibrahimovic (dal 67' Bonaventura).
Juventus 4-3-3
Szczesny; Cuadrado (dal 78' Alex Sandro), Rugani, Bonucci, Danilo; Rabiot (dal 70' Ramsey), Pjanic (dal 70' Matuidi), Bentancur (dal 90' Muratore); Bernardeschi, Higuain (dal 70' Douglas Costa), Ronaldo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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