Quando si dice programmazione, l’Atalanta fa scuola. Un anno fa, al momento dell’infortunio di Scamacca, la paura di una stagione senza un vero bomber si era diffusa rapidamente tra i tifosi bergamaschi. La scelta ricadde su Mateo Retegui, attaccante italo-argentino che con la maglia del Genoa non aveva superato le nove reti in campionato, sollevando più di qualche sopracciglio tra gli scettici.

Ma in dodici mesi la Dea ha trasformato l’incertezza in una delle più straordinarie operazioni di mercato della sua storia recente. L’affare con l’Al-Qadsiah si chiude infatti intorno ai 65 milioni di euro, tra cifra fissa e bonus facilmente raggiungibili. Una plusvalenza clamorosa, considerando che Retegui figura a bilancio per appena 17,5 milioni. Guadagno netto? Oltre 40 milioni.

Cifre che permettono ora all’Atalanta di rilanciare immediatamente, cercando un centravanti che possa ripetere il miracolo Retegui, se non addirittura migliorarlo. Lorenzo Lucca appare in cima alla lista, seguito da vicino dal giovane talento Adam Daghim del Salisburgo, ma non è da escludere un ritorno di fiamma per Andrea Pinamonti, già in passato nel mirino della Dea e ora possibile obiettivo per completare il reparto offensivo.

Quanto a Retegui, difficile biasimare la sua scelta: con un ingaggio complessivo fra i 60 e gli 80 milioni, spalmato su tre o quattro anni, l’Arabia Saudita diventa una destinazione irresistibile, anche se in prospettiva potrebbe complicargli la convocazione per il prossimo Mondiale.

Quello dell’Atalanta rimane comunque un capolavoro. Di visione, di gestione, e di coraggio. Perché se fosse facile realizzare operazioni simili, ci riuscirebbero tutti. E invece, a Zingonia, il miracolo è diventato quasi routine.

Sezione: Calciomercato / Data: Ven 11 luglio 2025 alle 05:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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