Era il 12 agosto 2020, nel cuore di un’estate segnata dal Covid. A Lisbona, a porte chiuse, l’Atalanta visse il suo primo, storico quarto di finale di Champions League. La squadra di Gasperini arrivava da un girone complicatissimo, con tre sconfitte pesanti contro Dinamo Zagabria, Manchester City e Shakhtar Donetsk, e una qualificazione raddrizzata all’ultimo con il 3-0 agli ucraini firmato Castagne, Pasalic e Gosens.

Poi l’impresa contro il Valencia agli ottavi, segnata però dall’esplosione della pandemia che travolse Bergamo. La sospensione della competizione portò al format straordinario della Final Eight, e il sorteggio di Nyon mise sulla strada dei nerazzurri il Paris Saint-Germain di Tuchel, Neymar e Mbappé.

A Lisbona l’Atalanta accarezzò l’impresa: vantaggio di Pasalic e 1-0 fino al 90’. Poi, in tre minuti, la beffa. Prima Marquinhos al 90’, poi Choupo-Moting al 93’ ribaltarono la storia, spegnendo un sogno che resta comunque inciso nella memoria.

CINQUE ANNI DI CAMBIAMENTI – Da allora il calcio è cambiato, e con esso PSG e Atalanta. A Bergamo Gasperini ha continuato a lasciare tracce indelebili, tra due finali di Coppa Italia e soprattutto la storica vittoria dell’Europa League sul Bayer Leverkusen. Oggi la panchina è passata a Ivan Juric, chiamato a proseguire quel solco con idee nuove, senza disperdere l’identità costruita in nove anni.

A Parigi la rivoluzione è stata radicale. Con Luis Campos al timone della direzione sportiva, il club ha messo da parte la politica delle “figurine”, scegliendo di puntare su scouting e vivaio. Più sostanza, meno apparenza. Il risultato? Il PSG ha finalmente infranto il tabù Champions, diventando campione d’Europa grazie a un mix di talento, giovani e idee: Doué e Joao Neves simboli di una mentalità diversa, che ha portato al trionfo continentale.

UN NUOVO FORMAT, UNA NUOVA STORIA – Cinque anni dopo, PSG e Atalanta si ritrovano di fronte in un contesto inedito: la nuova League Phase. In palio non c’è una qualificazione secca ma punti e prestigio in una formula che promette spettacolo e sorprese.

Da una parte i campioni d’Europa, che vogliono aprire la stagione internazionale confermando la loro supremazia. Dall’altra una Dea rinnovata, che con Juric prova a scrivere un capitolo diverso ma coerente con la tradizione di Gasperini.

Lisbona resta un ricordo agrodolce, Parigi è la nuova sfida. Oggi come allora, l’Atalanta affronta il PSG con coraggio e senza timori reverenziali. E se cinque anni fa il sogno si spezzò al 93’, stavolta la Dea vuole dimostrare di poter stare ancora una volta sul palcoscenico più prestigioso d’Europa.

Sezione: Champions League / Data: Mer 17 settembre 2025 alle 13:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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