Dea, sfida al Tardini tra tabù e tradizione: Parma per allungare la striscia esterna

Per la prima volta dal 2017, l’Atalanta non ha vinto la gara d’esordio in campionato. Il pareggio con il Pisa ha interrotto una striscia di sette successi consecutivi alla prima giornata (dal 2018 al 2024). I precedenti non fanno sorridere: le ultime due volte in cui i nerazzurri non erano riusciti a imporsi al debutto, non avevano vinto neppure alla seconda giornata.

I RICORDI – Nelle stagioni 2016/17 e 2017/18, i primi due anni dell’era Gasperini, la Dea cominciò con due sconfitte consecutive: Lazio e Sampdoria nel primo caso, Roma e Napoli nel secondo. Più incoraggiante invece il 2015, quando lo 0-0 iniziale con il Verona fu seguito da una vittoria (2-1) a Cagliari.

IL PRECEDENTE RECENTE – Atalanta e Parma si sono affrontate appena tre mesi fa, all’ultima giornata dello scorso campionato: vittoria in rimonta dei ducali per 3-2 a Bergamo, successo decisivo per la salvezza emiliana. Prima di quel match, però, il bilancio recente era nettamente nerazzurro, con sette vittorie consecutive dal 2018 al 2024.

STRISCIA ESTERNA – Al Tardini la Dea è di casa. Gli ultimi quattro confronti a Parma sono stati vinti tutti dai bergamaschi, con un bottino complessivo di 13 gol fatti e 5 subiti. L’ultimo 0-0 risale al lontano 2015, in occasione della prima panchina di Reja. Oggi c’è l’occasione per allungare la serie e stabilire un primato: il Parma, infatti, non ha mai perso cinque volte di fila in casa in Serie A contro lo stesso avversario.

I NUMERI STORICI – Nel computo generale delle sfide tra le due squadre - analizza il dato statistico L'Eco di Bergamo -, l’Atalanta è avanti con 25 vittorie contro le 19 emiliane e 22 pareggi. In trasferta, però, il bilancio pende ancora a favore del Parma: 13 vittorie ducali contro 7 bergamasche e 13 pari.

Una sfida che incrocia statistiche e storia recente: per l’Atalanta, quella di Parma può diventare la gara della prima vittoria stagionale e della continuità esterna; per i gialloblù, l’occasione di fermare un tabù lungo quattro partite consecutive.