La Roma di Gian Piero Gasperini è ufficialmente la nuova capolista della Serie A. Il successo sull’Udinese regala ai giallorossi la vetta della classifica, almeno fino alla ripresa del campionato dopo la sosta. E se l’Inter – impegnata con la Lazio – può solo tentare l’aggancio, la squadra capitolina si gode un primato costruito sulla solidità e sull’organizzazione, più che sui colpi scintillanti.

UNA ROMA DA SCUDETTO, MA “ALL’INVERSO” . L’attacco, numeri alla mano, resta appena sufficiente: 12 gol segnati in 11 giornate, ottavo reparto offensivo del campionato. Ma la forza della Roma è altrove, in una difesa di ferro che ha concesso soltanto 5 reti, la migliore del torneo. Una squadra che colpisce meno ma concede pochissimo, e che ha saputo far propria la mentalità vincente del suo tecnico: ordine, intensità e sacrificio.

Gasperini ha portato nella capitale il pragmatismo che lo ha reso grande a Bergamo, cucendo addosso ai suoi uomini un abito su misura, fatto di equilibrio e compattezza. La Roma, oggi, somiglia più a una fortezza che a una giostra di gol.

LA MALEDIZIONE DEL “NOVE” - Nonostante il primato, la Roma continua a convivere con una strana maledizione: quella del centravanti. Dopo Ferguson e Dybala, entrambi utilizzati da “falsi nove” in tempi diversi, anche Artem Dovbyk si è fermato per infortunio.
Il tecnico ha risolto l’ennesimo rebus affidandosi a Tommaso Baldanzi come riferimento offensivo, mentre il gol decisivo è arrivato dal piede di Lorenzo Pellegrini, simbolo di una squadra che sa reinventarsi.

E non è un caso che Zeki Çelik sia diventato il decimo marcatore diverso in stagione: segno che, pur senza un bomber, la Roma riesce a trovare sempre qualcuno pronto a colpire. Solo Inter e Juventus vantano un numero maggiore di giocatori a segno.

SVILAR, SARACINESCA DA SCUDETTO Il volto più nitido del primato romanista, però, è quello di Mile Svilar. Il portiere serbo continua a blindare la porta con interventi da fuoriclasse: contro l’Udinese ha sventato ogni tentativo di rimonta e confermato il titolo – meritato – di miglior estremo difensore della Serie A. Con 5 gol subiti in 11 giornate, Svilar è la certezza di una squadra che si difende con ordine e si affida a lui nei momenti di difficoltà. È il più grande lascito di Daniele De Rossi, oggi sulla panchina del Genoa ma artefice della sua esplosione: la Roma lo ha blindato in estate fino al 2030, consapevole di avere in casa un portiere da livello mondiale.

LA REGOLA DELLE GRANDI Gasperini, con i suoi mille dettagli e la sua cura maniacale per l’equilibrio, ha trasformato la Roma in una macchina che vince anche senza spettacolo. Poche reti fatte, pochissime subite: una squadra che sa quando soffrire, quando colpire e come gestire i momenti chiave.

E se davvero è vero che gli scudetti li vince la difesa, allora questa Roma – solida, matura e capace di adattarsi a ogni emergenza – ha già iniziato a scrivere la propria candidatura.

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Sezione: Le Altre di A / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 20:13
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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