CREMONESE-ATALANTA 1-1 (p.t. 0-0)
78' Vardy (C), 84' Brescianini (A)

Atalanta, un altro passo falso: Brescianini la salva nel finale ma è un pareggio amaro
Solo 1-1 allo Zini contro una Cremonese ordinata e coraggiosa: la Dea si sveglia tardi, rimedia con Brescianini ma continua a deludere. Dopo lo 0-0 con lo Slavia Praga, un altro pareggio che pesa come una sconfitta.

La sensazione è sempre la stessa: questa Atalanta non riesce più a vincere. Un’altra gara di controllo sterile, di possesso senza profondità, di talento sprecato. E alla fine lo Zini diventa teatro di un nuovo pareggio deludente (1-1) contro una Cremonese compatta e ben organizzata, che con logica e coraggio ha messo in crisi la squadra di Ivan Juric, apparsa ancora una volta confusa e prevedibile. Solo un lampo di Brescianini nel finale evita la beffa totale, ma la prestazione resta ampiamente insufficiente per una squadra che ambisce ai piani alti.

UNA DEA SENZA STRAPPO – La prima frazione fotografa perfettamente il momento della Dea: possesso lento, movimenti ripetitivi, idee annebbianti. Juric disegna la solita struttura a tre con De Ketelaere, Krstović e Lookman davanti, ma il trio offensivo non incide mai davvero. Il belga prova a inventare,  ma predica nel deserto; Lookman si accende a tratti, Krstović si muove tanto e conclude poco.
La Cremonese, invece, copre bene il campo e concede pochissimo: Baschirotto e Faye murano ogni imbucata, Payero e Vandeputte danno sostanza, e davanti Vardy e Sanabria – poi Sarmiento – creano più grattacapi del previsto.

VARDY PUNISCE, ATALANTA SPENTA – Nella ripresa Juric prova a cambiare volto alla squadra con Scamacca e Samardžić, ma la musica resta la stessa: ritmo compassato e poca convinzione. La Cremonese ne approfitta e al 78’ passa con Jamie Vardy, che si fionda su una respinta corta di Carnesecchi e insacca il suo primo gol italiano.
È il colpo che gela la panchina bergamasca e fa esplodere lo Zini. L’Atalanta, a quel punto, si scuote solo per istinto, spinta più dall’orgoglio che da un vero piano di gioco.

BRESCIANINI EVITA IL CROLLO - Quando la sconfitta sembra ormai scritta, arriva il pareggio che salva la faccia ma non la sostanza: all’84’, su cross di Bellanova e respinta corta della difesa, Brescianini trova il tempo giusto e scarica un destro potente che batte Silvestri. È l’1-1 finale, ma il sospiro di sollievo non basta a nascondere una verità: l’Atalanta è una squadra impantanata.

TROPPI PAREGGI, TROPPE SCUSE – Dopo lo 0-0 contro lo Slavia Praga, questo è il secondo pareggio consecutivo di un ottobre che rischia di diventare il mese della frenata. Juric parla di crescita, ma la squadra sembra involuta: il pressing è più scolastico, la costruzione più prevedibile, la cattiveria sotto porta semplicemente non pervenuta.
Con la qualità di De Ketelaere, Lookman, Scamacca, Pašalić e Éderson, non si può accettare un’Atalanta che produce tanto ma conclude poco, che domina il possesso ma non l’avversario.

UNA DEA SENZA ANIMA – La Cremonese di Nicola merita applausi per l’atteggiamento, ma il divario tecnico tra le due squadre resta enorme. E proprio per questo il pareggio pesa come una sconfitta. Juric non è ancora riuscito a trovare la chiave di una Dea che gioca a sprazzi, vive di fiammate e si spegne nei momenti cruciali. La reazione di Brescianini è un segnale, ma serve molto di più. L’Atalanta deve ritrovarsi in fretta, perché la pazienza – quella del pubblico e della classifica – comincia a finire.

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© foto di www.imagephotoagency.it
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Sezione: Primo Piano / Data: Sab 25 ottobre 2025 alle 22:42
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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