Allo Zini di Cremona, l’Atalanta di Ivan Juric ha collezionato il quarto pareggio consecutivo, nonostante una ripresa giocata a ritmi alti e un numero impressionante di occasioni da rete. Dopo lo 0-0 con Lazio e Slavia Praga, i nerazzurri si sono fermati ancora, questa volta sull’1-1 contro una Cremonese compatta e organizzata. Nel post partita, ai microfoni di Sky Sport, il tecnico croato ha espresso la propria analisi con la consueta schiettezza: autocritica, fiducia nei suoi uomini e nessun allarme, ma la consapevolezza che serva più cattiveria negli ultimi metri. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, partiamo da un messaggio importante: anche stasera ha voluto lanciare un appello solidale.
«Sì, vorrei ricordare che con un semplice SMS al 45543 possiamo contribuire a salvare la vita di molti bambini. È un gesto semplice, ma di grande valore. Credo che chi ha la possibilità e la visibilità debba dare l’esempio».

Veniamo alla partita: un altro pareggio e un secondo tempo giocato con grande intensità. Che impressioni porta a casa da questa gara?
«Quando si parla di "momento difficile" sembra quasi una crisi, ma non è così. Con tutta sincerità, il primo tempo non mi è piaciuto: siamo stati lenti, poco reattivi. Forse la fatica della Champions si è fatta sentire, ma anche chi non aveva giocato non è entrato con l’atteggiamento giusto. Nel secondo tempo, invece, la squadra ha reagito alla grande, ha creato tantissimo come al solito, ma ci è mancata la cattiveria giusta per vincere. Abbiamo prodotto tante occasioni, con 20-25 tiri verso la porta, ma quando non segni, il calcio poi ti punisce. È frustrante, ma resta una prestazione di valore».

Marco Carnesecchi, a fine gara, ha parlato di "sveglia collettiva" e di necessità di reagire. Condivide il suo pensiero?
«Guarda, con Tony e Luca Percassi ci parliamo ogni giorno, analizziamo tutto. Marco è un bravissimo ragazzo, sta facendo benissimo, ma in questo caso ha sbagliato: deve concentrarsi sul suo lavoro, parare, crescere. Parlare meno e lavorare di più. Non è questione di impegno, perché questi ragazzi stanno lavorando durissimo, giocano ogni tre giorni e danno tutto. Semplicemente, in questo momento non riusciamo a trasformare quanto creiamo. È un discorso tecnico, non mentale. È chiaro che quando crei tanto e non vinci da un po’, dà fastidio, ma bisogna restare lucidi».

Ha parlato spesso di mancanza di cattiveria sotto porta. È un problema di fiducia o di condizione?
«Un po’ di entrambe le cose. Penso a Lookman, che ha vissuto un’estate particolare e non è ancora al top. Scamacca rientra piano piano, ma non è ancora nella sua forma migliore. Abbiamo avuto tante situazioni favorevoli e non le abbiamo sfruttate. Ci lavoriamo ogni giorno, ma non è facile: in certe partite la palla non entra e serve solo continuare a insistere».

Ora vi attende un ciclo durissimo: Milan, Marsiglia, Napoli, Eintracht Francoforte. Che aspettative ha per questo periodo?
«Saranno sfide vere, con squadre forti che non si chiudono dietro. Paradossalmente può essere un vantaggio per noi: ci troveremo più spazi e potremo esprimerci meglio. Contro formazioni come la Juve o il Bruges abbiamo fatto partite splendide, anche con tante assenze. Lazio, Slavia e Cremonese, invece, sono state occasioni sprecate: partite dominate ma non vinte. Mi dà fastidio, ma sono convinto che la squadra reagirà. Bisogna migliorare, sì, ma anche avere fiducia in quello che facciamo».

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Sezione: Primo Piano / Data: Sab 25 ottobre 2025 alle 23:29
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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