C’è un tratto di strada, tra Pescara e Bergamo, che per Gianluca Temelin ha significato tutto. A quindici anni ha lasciato casa, mare e amici per raggiungere Zingonia, cuore pulsante del settore giovanile nerazzurro. È lì che ha imparato cosa vuol dire vivere di calcio: non solo allenarsi e giocare, ma crescere, convivere con altri ragazzi e cavarsela lontano da tutto. A Bergamo ha costruito le fondamenta del suo modo di essere e di una carriera che l’ha visto giocare per 19 anni nei campionati professionistici italiani, con oltre 100 gol in poco più di 400 partite ufficiali. Doppio ex di Cremonese–Atalanta, ha vestito la maglia nerazzurra dal 1994 al 1996 (Serie B e poi Serie A) e quella grigiorossa dal 2007 al 2009 (Serie C), per poi tornare a Cremona da allenatore del settore giovanile. Appese le scarpette al chiodo, Temelin è rimasto nel calcio: oggi guida l’Under 14 del Villa Valle ed è responsabile degli allenatori dell’attività di base. La sua storia l’ha portato lontano, ma è a Bergamo che è diventato ciò che è.
Gianluca, ci racconti il tuo arrivo all’Atalanta?
«Avevo 15 anni - confida, in esclusiva, ai microfoni di TuttoAtalanta.com -. Vivevo a Pescara e giocavo nel Renato Curi. Quell’anno disputammo la finale nazionale dilettantistica a Montepulciano, in contemporanea con le finali nazionali professionistiche. Il giorno dopo giocavano gli Allievi dell’Atalanta allenati da Prandelli. La sera prima vennero a vedere la nostra finale, con Mino Favini, e mi notarono. Vincemmo lo scudetto e a metà giugno la mia società mi comunicò che l’Atalanta mi voleva. In agosto salii a Bergamo per giocare negli Allievi di Prandelli. Non fu semplice: abitavo a 200 metri dal mare, lasciai famiglia e amici. La vita cambiò. Ero in convitto, alla Casa del Giovane, insieme ad altri ragazzi arrivati da fuori».
Hai stretto rapporti particolari con qualcuno di quei ragazzi?
«Eravamo una trentina e vivevamo praticamente insieme. C’erano Fausto Rossini e Luciano Zauri. E c’era Pasquale Martinelli, di cui sono rimasto molto amico: restò due anni e poi non fu confermato. È di Matera e siamo rimasti legati nel tempo».
Il settore giovanile nerazzurro degli anni ’90 è stato tra i più prolifici.
«Tanti di quei ragazzi hanno fatto carriera. C’erano Morfeo, Thomas Locatelli, i fratelli Zenoni, Zauri, Pavan, Tacchinardi. E poi Mino Favini, il miglior scopritore di talenti».
Com’è stata la tua esperienza in prima squadra?
«Dopo quattro anni di settore giovanile ho avuto la fortuna di fare qualche presenza con Emiliano Mondonico. Nel ’94 ho esordito in B in casa col Piacenza e nella stagione ’95/96 ho esordito in Serie A a San Siro contro l’Inter. Giocai anche il ritorno della finale di Coppa Italia contro la Fiorentina di Batistuta e Rui Costa».
Esordio in A proprio contro la tua squadra del cuore…
«Sì, da interista fu emozionante e inatteso. Ero in panchina, ci speravo ma non mi aspettavo la chiamata. Quando Mondonico mi disse di prepararmi fu bellissimo: esordire alla Scala del calcio non si dimentica».
Per te l’Atalanta cosa ha rappresentato?
«Tantissimo, come calciatore e come persona. Sembra una frase fatta, ma all’Atalanta prima ti fanno diventare uomo, poi calciatore. Ho ricordi bellissimi e quando incontro altri ragazzi che hanno vissuto la Casa del Giovane e Zingonia ce lo diciamo sempre».
Oltre all’esordio in A, qual è il ricordo più bello?
«L’anno dell’esordio in prima squadra, ai quarti scudetto Primavera allo stadio di Bergamo, contro il Parma di Buffon (aveva già giocato in A): vincemmo 3-0 e segnai una tripletta. Una serata indimenticabile».
Una persona in particolare ha influito sulla tua crescita?
«Il primo anno ebbi Ernesto Modanesi (scomparso da poco): è stato quello che mi ha aiutato di più. Aveva un occhio di riguardo per chi arrivava da fuori Regione ed era sempre pronto a dare una mano. Per noi, lontani 650 km da casa, era fondamentale avere un punto di riferimento».
La Cremonese cosa ha rappresentato nella tua carriera?
«Una tappa importante: due anni da calciatore e poi quattro da allenatore del settore giovanile».
Con tanti intrecci nerazzurri…
«Sì. Quando arrivai a Cremona l’allenatore era Mondonico; Giancarlo Finardi era responsabile del vivaio, e il direttore generale era Giacomo Randazzo, già a lungo dirigente dell’Atalanta. E poi la soddisfazione di aver allenato per due anni Lorenzo Bernasconi (Under 16 e Under 17): vederlo oggi in Serie A e in Champions con l’Atalanta è bellissimo. Per un allenatore sono queste le soddisfazioni che contano, più dei risultati. Cremonese e Atalanta sono parte di me».
Ti saresti aspettato che Bernasconi diventasse un professionista?
«Le qualità si vedevano, e non solo tecniche. A livello morale è da elogiare: educato, serio. Io lo usavo da terzino: aveva una facilità di corsa incredibile, fascia avanti e indietro senza fermarsi mai. Fisicamente già strutturato, mancino “pazzesco”. Aveva qualche lacuna difensiva, che ha colmato negli anni. Sono davvero felice per lui».
L’Atalanta fa bene a crederci?
«Sì, e lui lo sta dimostrando. I due anni in Under 23 gli sono serviti: continuità in Serie C e crescita. Poi serve sempre un allenatore che crede in te: oggi Juric ci crede. Non so quanti lo avrebbero fatto: pochi scommettono sui giovani, e così faticano a crescere».
Che idea ti sei fatto dell’Atalanta attuale?
«L’inizio è stato farraginoso: venivamo da una Champions conquistata e dall’addio di Gasperini dopo nove anni. Ripartire è sempre un’incognita e sarebbe stato difficile per chiunque. Con Gasp è cambiato tutto, anche il palcoscenico: da lotta salvezza a Europa. Nelle prime 2-3 gare ho visto il freno a mano tirato, anche per tanti infortuni e il caso Lookman: attenuanti ce n’erano. Adesso però rivedo l’Atalanta di sempre: anche con la Lazio, se qualcuno doveva vincere erano i nerazzurri. Purtroppo è mancata concretezza: davanti si è un po’ spreconi».
Il tuo giudizio sul reparto offensivo?
«Manca un finalizzatore. È andato via Retegui, capocannoniere della scorsa stagione, e Scamacca arriva da un anno e mezzo senza continuità per i problemi fisici. Oggi Lookman gioca da centravanti, ma non è il suo ruolo. L’unico neo è proprio la punta centrale: Krstovic non è, a mio avviso, un 14-16 gol a stagione. Attacca la profondità, è generoso, ma quei numeri non sono nelle sue corde e può diventare un problema. Bisogna sperare che Scamacca torni al 100%: nell’anno dell’Europa League aveva dimostrato di essere tornato lo Scamacca che conoscevamo».
Che idea ti sei fatto della Cremonese?
«È diversa da due anni fa. In panchina c’è Nicola, esperto di salvezze: è un colpo da 90, molto preparato. Ha acquistato giocatori funzionali alla A e non va sottovalutata: ha 10 punti, è organizzata e sulle palle inattive (angoli e piazzati) è pericolosa. L’Atalanta dovrà stare attenta: ha giocatori che si inseriscono bene, come Baschirotto e Terracciano, già con due gol a testa».
Di cosa ti occupi oggi?
«Ho sposato il progetto del Villa Valle e sono entusiasta. Ho ritrovato Pierluigi Orlandini e Marco Sgrò. È una società in crescita, che punta a migliorarsi anno dopo anno, soprattutto nel settore giovanile. Nei Dilettanti è raro trovare questa organizzazione, quasi professionistica. Alleno l’Under 14 e sono responsabile tecnico degli allenatori dell’attività di base».
Quando oggi parla dei suoi ragazzi o li vede fare il salto nel professionismo, nelle parole di Gianluca Temelin si sente l’eco di Zingonia: un calcio che educa oltre a formare. Temelin non si considera solo un ex giocatore dell’Atalanta, ma un prodotto della sua scuola, quella che unisce ambizione e umiltà. Per questo, ogni volta che rivede la maglia nerazzurra, un pezzo di sé torna a casa.
© Riproduzione riservata
Altre notizie - Esclusive TA
Altre notizie
- 19:34 Dal vivaio di Zingonia alla vetta con la Folgore, Fabio Castellano: "Atalanta scuola di vita, Mino Favini un secondo papà. Su Bastoni..."
- 19:15 The Longevity Suite Bergamo, la specialista Gatti svela i segreti dei trattamenti viso: "La pelle si rigenera solo con il giusto protocollo"
- 16:53 ZingoniaBellanova inizia il calvario, Bakker rivede il campo. Il punto verso il Cagliari
- 14:00 Cagliari, Esposito: "Stiamo dimostrando di avere valori e fame, dobbiamo continuare così"
- 14:00 ZingoniaTegola post-Chelsea: lesione muscolare per Bellanova, il suo 2025 è finito
- 13:45 Rigenera muscolatura e mente: il metodo The Longevity Suite che riporta equilibrio (davvero) al tuo corpo
- 12:45 Esclusiva TA«Sesso&Samba» Party, stasera torna il giovedì più desiderato di Bergamo tra vino, musica e sorrisi al Batik di Orio al Serio
- 12:30 L'ex Avramov avvisa il Cagliari: “Troverete un'Atalanta arrabbiata, occhio alla legge di Bergamo”. E benedice Carnesecchi...
- 12:15 Dalla Padella alla Brace Treviolo, ogni giorno a pranzo e cena ti vizia a dovere
- 12:01 Atalanta, soffri di vertigini? Da lassù la vista è incredibile: quinti in Europa, in faccia alle corazzate
- 12:00 Il paradosso della Dea: regina in Europa, smarrita in Italia. Ora serve la "cura della rabbia"
- 11:45 L'Europa ai piedi della Dea: 5° posto da urlo, Atalanta tra le grandi con City e PSG
- 11:40 Atalanta, l'Europa ai tuoi piedi: playoff blindati e Top 8 nel mirino. Ora il destino si decide a gennaio
- 11:35 Esclusiva TAESCLUSIVA TA - La tifosissima Cinzia Omacini: "L'Atalanta è il mio primo amore, in Curva da quando avevo 3 anni! A Dublino quasi svenivo..."
- 11:30 ZingoniaTorna la magia del Christmas Match: Atalanta-Cagliari vale doppio. Solidarietà, asta e una maglia da collezionare
- 10:45 Torneo di Sviluppo UEFA dal 15 al 20 dicembre. Tre le scelte di Battisti due nerazzurri
- 10:15 Atalanta d'oro, abbattuto il muro dei 51 milioni: la Champions è una miniera, ecco tutte le cifre
- 10:04 UfficialeLa Dea si veste di luce per il Christmas Match: svelata la quarta maglia. Onde "elettriche" e logo olografico per la sfida al Cagliari
- 10:00 ‘Management del Calcio’, a marzo partirà la sesta edizione del programma executive. Tra i docenti un ex Atalanta
- 08:45 Champions League, 6ª giornata / Risultati e classifica aggiornata
- 08:30 Ranking UEFA, l'Italia alza la voce: Juve e Dea blindano il podio, la Spagna piange. L'Inghilterra? È irraggiungibile
- 08:00 Dal cuore di Bergamo al trionfo di Roma: la figlia d'arte Martina incanta tutti con la sua voce. È nata una stella (nerazzurra)
- 07:44 Esclusiva TALa vignetta TA - "Leoni" in Champions, "Gattini" in A? La cura Palladino e il premio che fa gola ai bomber
- 07:15 ZingoniaAnsia Bellanova, il flessore fa tremare Zingonia: si teme uno stop di 20 giorni. E Lookman prepara l'addio
- 06:45 PRIMA PAGINA - Corriere di Bergamo «Atalanta, sta tutto nella mente»
- 06:45 PRIMA PAGINA - L'Eco di Bergamo: "La Champions trasforma i nerazzurri"
- 06:45 PRIMA PAGINA - Corriere dello Sport: "McJuve"
- 06:45 PRIMA PAGINA - La Gazzetta dello Sport: "Scossa Juve"
- 06:45 PRIMA PAGINA - TuttoSport: "David gol. E passa la paura"
- 05:00 Il predestinato si fa uomo: Scalvini spegne 22 candeline. Da Chiari all'Europa, storia di un simbolo nerazzurro
- 23:45 Scamacca a Sky: "Questa notte può svoltare la nostra stagione, abbiamo avuto la forza di non accontentarci del pari"
- 23:00 Dagli inferi al paradiso in 45 minuti: la mossa di Spalletti sveglia la Signora, McKennie e David firmano il blitz
- 23:00 Napoli, mal d'Europa cronico: al Da Luz è notte fonda, Mourinho serve la lezione a Conte (2-0)
- 22:29 Terremoto Toro, Cairo azzera tutto: via Vagnati dopo un lustro, clamoroso ritorno di Petrachi
- 22:22 DirettaDIRETTA GOL CHAMPIONS / Segui live le sfide della 6° giornata della League Phase
- 22:15 L'Atalanta ribalta i miliardi del Chelsea: una notte che entra dritta nella leggenda (e nel cuore)
- 22:00 Sarri chiama, Raspadori risponde? Il piano della Lazio per il colpo di gennaio
- 21:31 Coppa Italia Serie C, il poker delle semifinaliste è servito: Ternana devastante, il Renate passa all'ultimo respiro
- 21:17 Retroscena Gasp-De Rossi: la telefonata a sorpresa e quell'offerta "immobiliare" rifiutata da DDR
- 21:00 Champions League, le formazioni ufficiali delle partite in programma alle 21
- 21:00 Show De Ketelaere: "Siamo forti, dimostriamolo sempre, una notte magica. Garnacho? Adesso avrà imparato il nostro nome"
- 20:05 Champions / Benfica-Napoli, le formazioni ufficiali
- 20:04 Champions / Juventus-Pafos, le formazioni ufficiali
- 16:30 Paganin: "L'Atalanta rischia di andare sulle montagne russe"
- 16:00 Cagliari, Palestra e Gaetano regolarmente in gruppo. Ecco il report dell'allenamento odierno
- 15:30 Atalanta, missione Europa: le chiavi tattiche per la svolta in campionato nel girone di ritorno
- 15:30 Catania-AtalantaU23, in arrivo un provvedimento per gli ospiti
- 15:00 Genoa-Atalanta nel mirino dell'ONMS. Ecco le ultime per i tifosi nerazzurri
- 14:15 L’eredità di Gasp e il nuovo corso Palladino: l'evoluzione tattica dell'Atalanta
- 14:00 ZingoniaSmaltita l'euforia Chelsea, testa al Cagliari: Bellanova, fiato sospeso per gli esami
