Un finale di campionato così tranquillo l'Atalanta non lo viveva da oltre un decennio. Con la Champions conquistata in anticipo e il terzo posto ormai inattaccabile, le ultime due giornate diventano una semplice formalità: qualcosa di inedito per una squadra abituata a lottare fino all’ultimo respiro.

LA FINE DI UN’EPOCA – Per ritrovare l’Atalanta impegnata in una gara del tutto priva di significato bisogna fare un salto indietro fino al maggio 2015, quando i nerazzurri persero in casa contro il Milan per 1-3 nell’ultima giornata di una stagione già archiviata con la salvezza matematica. Da allora, gli uomini di Gasperini hanno sempre avuto motivazioni concrete fino al novantesimo dell’ultima giornata. Quest’anno, invece, la trasferta di Genova e il match contro il Parma rappresentano due appuntamenti che non possono modificare minimamente il destino della Dea.

TRADIZIONE FAVOREVOLE – Nonostante l’assenza di obiettivi, la sfida contro il Genoa può comunque risvegliare l’orgoglio atalantino. Nei recenti confronti con i rossoblù, infatti, la tradizione sorride decisamente ai nerazzurri: nelle ultime quindici partite ufficiali, soltanto una sconfita, con ben dieci successi e quattro pareggi. Una statistica che potrebbe spingere la squadra di Gasperini a onorare l’impegno per pura soddisfazione personale.

LA RICERCA DEI DETTAGLI – Sebbene il risultato finale non possa modificare nulla nella classifica, l’Atalanta ha ancora la possibilità di migliorare alcuni record interni e numerici. Una vittoria a Marassi porterebbe la squadra a stabilire il nuovo primato di successi in trasferta, attualmente fermo a quota dodici, e permetterebbe anche di superare il record assoluto di punti raccolti lontano da Bergamo (oggi fermo a 40, stagione 2019/20). Obiettivi minori, certo, ma comunque utili a tenere alto l'interesse verso una gara che altrimenti rischierebbe di scivolare nell’anonimato.

DIECI ANNI DI LOTTE – Negli ultimi nove campionati - ripercorre la storia L'Eco di Bergamo -, i nerazzurri erano sempre arrivati alle battute conclusive con qualcosa in palio: nel 2017 fu il quarto posto, nel 2018 l’Europa League, nel 2019 la prima storica qualificazione in Champions. Seguirono le corse al secondo posto (sfumate per un soffio nel 2020 e 2021), il tentativo di tornare in Europa fallito nel 2022 e l’accesso all’Europa League del 2023. Mai come quest’anno, però, il finale è apparso così rilassato e privo di pathos.

Dunque, l’Atalanta saluta la stagione con due partite che serviranno più per la gloria individuale che per un reale obiettivo. Un lusso meritato, dopo anni trascorsi in apnea, rincorrendo traguardi che hanno reso indimenticabile il ciclo di Gasperini. Ora la Dea può godersi finalmente due settimane di serenità, ma senza dimenticare il carattere e lo spirito che l'hanno portata così in alto.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 17 maggio 2025 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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