Charles De Ketelaere ha ritrovato luce con la maglia del Belgio. Nella sfida di qualificazione vinta 6-0 contro il Kazakistan, il fantasista dell’Atalanta è stato titolare per novanta minuti e ha lasciato il segno: due assist, partecipazione diretta ad altre azioni da gol e la sensazione di essere al centro del gioco.

UN RUOLO FAMILIARE – Il ct Rudi Garcia lo ha schierato da “falso nove” - approfondisce La Gazzetta dello Sport -, posizione già interpretata a Bergamo sotto la gestione Gasperini. Con alle spalle Doku, De Bruyne e Trossard, CDK ha potuto esprimere la sua tecnica vicino all’area, senza l’eccessivo dispendio fisico richiesto quando parte da lontano. Così sono arrivate giocate raffinate: dal filtrante che ha liberato De Bruyne al gol, al velo che ha spalancato la strada a Doku in ripartenza.

UNA STAGIONE DA SBLOCCARE – Nel 2025, però, il rendimento con l’Atalanta non è stato all’altezza delle aspettative: soltanto tre reti ufficiali, concentrate in sfide a senso unico (doppietta al Monza e gol allo Sturm Graz). Troppo poco per chi, dopo la partenza di Retegui e il caso Lookman, deve rappresentare il punto di riferimento offensivo.

LE ASPETTATIVE A ZINGONIA – A Bergamo ci si attende un ritorno del miglior De Ketelaere, capace di incidere con i gol oltre che con la qualità. Juric lo considera un leader tecnico, indispensabile per ridare brillantezza a un attacco che ha perso un uomo da 25 reti. Il belga rientrerà a Zingonia con nuova fiducia, alimentata dalla pausa in nazionale.

Gli assist e i lampi di classe con il Belgio hanno mostrato che il talento c’è ancora, intatto. Ora la sfida è tradurlo in continuità con la maglia dell’Atalanta, perché la Dea ha bisogno di un De Ketelaere non solo elegante, ma decisivo.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 08 settembre 2025 alle 08:40
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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