Dopo il 5-0 all’Estonia, l’Italia torna in campo a Debrecen contro Israele per una partita che pesa più del previsto. La classifica vede ancora la Norvegia davanti e in netto vantaggio nella differenza reti: per questo gli azzurri devono puntare a un successo largo, senza però farsi travolgere dall’euforia della serata di Bergamo. Gattuso lo ha ricordato ai suoi: «Conta l’atteggiamento, non il numero di attaccanti in campo».

RICORDI E PERICOLI – L’ultimo precedente sorride agli azzurri - presenta il match La Gazzetta dello Sport -, vittoriosi 4-1 a Udine un anno fa e già vincenti 2-1 all’andata, sempre in Ungheria. Ma Israele è cambiato: il ct Ben Simon ha inserito giovani talenti che hanno dato più velocità e imprevedibilità alla squadra. Il rischio, come teme Gattuso, è nelle ripartenze: perdere palla a metà campo può diventare letale contro un avversario che ama correre in campo aperto.

IL NUOVO ASSETTO – La probabile formazione azzurra prevede la conferma del tandem Retegui-Kean, ma con una veste diversa rispetto al 4-2-4 visto contro l’Estonia. Il ct sembra orientato al 4-3-3, con Kean più largo a sinistra, Politano a destra e Retegui punto di riferimento centrale. A centrocampo spazio a Locatelli, che completerà la linea con Barella e Tonali. In difesa atteso l’inserimento di Cambiaso al posto di Dimarco, soluzione che garantirebbe maggiore equilibrio.

RANKING E REALTÀ – Israele occupa il 76° posto nel ranking FIFA, ma i risultati recenti raccontano una nazionale in crescita, capace di battere Belgio e Slovacchia e di fermare la Francia. L’Italia resta comunque favorita e dovrà dimostrarlo sul campo: «Sono tecnici, ma non molto fisici – ha spiegato Gattuso – e questo ci può avvantaggiare con due punte come le nostre». La strada verso il Mondiale passa anche da Debrecen: servono i tre punti, ma soprattutto serve dimostrare che l’Italia può ringhiare con costanza, non solo a Bergamo.

Sezione: Italia / Data: Lun 08 settembre 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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