Quando si tratta di sorprendere, Gian Piero Gasperini è sempre in prima fila. La vittoria di domenica sera a San Siro contro il Milan non è stata solo un prezioso passo verso la Champions, ma anche una perfetta sintesi del calcio imprevedibile del tecnico atalantino. Un laboratorio in perenne evoluzione che, contro i rossoneri, ha sfoderato nuove idee tattiche destinate a lasciare il segno.
L'INTUIZIONE BELLANOVA
La mossa più brillante si chiama Raoul Bellanova - rimarca La Gazzetta dello Sport -. Il laterale destro, trasformato per l’occasione in terzo di difesa, aveva un compito preciso e difficilissimo: arginare la velocità e gli scatti letali di Rafael Leao. Non era mai stato schierato dall'inizio in quel ruolo, e inizialmente aveva persino creduto che il tecnico stesse scherzando. "Quando ho capito che faceva sul serio, ho iniziato a impegnarmi totalmente, aiutato anche da squadra e staff", ha ammesso Bellanova, che per sessanta minuti ha messo in tasca il portoghese prima di tornare sulla fascia e fornire a Ederson l'assist che ha deciso il match. Un exploit che ne conferma la maturità ormai raggiunta sotto la guida attenta di Gasperini, e che gli regala il primato personale di otto assist in campionati, ora manca solo qualche gol in più.
CUADRADO, MOSSA A SORPRESA
Non meno efficace è stata la scelta di avanzare Juan Cuadrado nel ruolo di esterno alto, praticamente un'ala aggiunta, come già accaduto in occasione del match contro la Juventus. Il colombiano, con la sua esperienza e capacità di leggere le situazioni offensive, ha completamente scombussolato i piani tattici di Sérgio Conceição, costringendo i rossoneri a inseguire e non proporre mai soluzioni semplici.
LA GABBIA INTORNO A REIJNDERS
Sul fronte difensivo, la partita è stata studiata e gestita al millimetro: Mario Pasalic prima e Marten de Roon poi hanno alternato le marcature su Tijjani Reijnders, soffocando le sue iniziative e costringendolo a giocate complicate e sempre sotto pressione. La mossa ha limitato pesantemente la qualità della costruzione offensiva del Milan, confermando la precisione maniacale con cui Gasperini legge ogni dettaglio delle gare.
L'EVOLUZIONE DEL FALSO NOVE
Ma l'abilità di Gasperini nel reinventare ruoli e dinamiche offensive non è certo una novità di quest'anno. Tutto iniziò il 22 dicembre 2019, nel famoso 5-0 proprio ai danni del Milan. Senza Zapata, l'Atalanta propose un attacco senza centravanti fisso, con Malinovskyi, Gomez e Ilicic a svariare liberamente sul fronte offensivo, creando spazi e imprevedibilità che stordirono la difesa avversaria. Da quella notte è nata una delle soluzioni tattiche più affascinanti dell'era recente: il "falso nove", reinterpretato oggi con grande efficacia da Mario Pasalic, ma anche da De Ketelaere e Maldini.
KOLASINAC, LA MEZZALA NASCOSTA
Altra innovazione da ricordare in questa stagione è stata la trasformazione di Sead Kolasinac. Difensore per ruolo e natura, il bosniaco è diventato spesso una mezzala aggiunta, capace di incursioni e assist preziosi, come il colpo di tacco che portò alla rete di Zappacosta nella trasferta vittoriosa di Torino contro la Juventus. La perdita recente per infortunio del bosniaco ha imposto nuove riflessioni tattiche che Gasperini, come sempre, ha saputo trasformare in ulteriori opportunità.
L'Atalanta vista contro il Milan non è solo una squadra forte e determinata, ma il manifesto vivente di un calcio in continua sperimentazione. La Dea è un camaleonte, cambia pelle e non dà mai punti di riferimento: proprio come il suo allenatore, che vive di intuizioni, curiosità e colpi di genio. E finché ci sarà lui in panchina, niente sarà mai scontato.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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