C'è chi la storia del calcio l'ha scritta con le scarpette ai piedi, disegnando parabole impossibili su punizione, e chi continua a scriverla anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, lavorando nell'ombra per garantire un futuro al movimento. Gianfranco Zola appartiene di diritto a entrambe le categorie. Nella cornice solenne di Roma, durante la Giunta Nazionale del CONI andata in scena nella mattinata di ieri, 17 dicembre, lo sport italiano ha voluto tributare il giusto onore a un campione che ha saputo trasformarsi in un dirigente illuminato.
UN PREMIO ALLA VISIONE – L'assegnazione della Stella d'Oro al merito sportivo non è un riconoscimento alla carriera da calciatore – per quella servirebbero bacheche intere – ma un attestato di stima per l'impatto devastante che l'attuale vicepresidente della Lega Pro sta avendo sul sistema. L'onorificenza certifica la bontà di un percorso amministrativo che ha messo al centro la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio tecnico nazionale, in un momento storico in cui il calcio italiano ha disperato bisogno di idee fresche e coraggiose.
LA RIFORMA CHE FUNZIONA – Al centro di tutto c'è la cosiddetta "Riforma Zola", un progetto ambizioso varato per invertire la rotta e trasformare la Serie C in un vero serbatoio di talenti. I dati, freddi ma inappellabili, danno ragione all'ex numero 10: dalla stagione 2024-25, la prima in cui le nuove norme sono entrate in vigore a pieno regime, la presenza di giovani provenienti dai vivai dei club è cresciuta in modo esponenziale. Non più quote obbligatorie fini a se stesse, ma un ecosistema che incentiva l'utilizzo dei ragazzi formati in casa.
NON SOLO CALCIATORI – Ma la visione di Zola va oltre il rettangolo verde. Il premio del CONI riconosce anche il lavoro svolto sulle fondamenta del sistema. Grazie alle novità introdotte, i club di terza serie sono stati spinti a investire concretamente nel miglioramento delle infrastrutture sportive, tallone d'Achille storico del nostro calcio, e nell'innalzamento del livello di preparazione degli allenatori del settore giovanile. Un approccio olistico che punta a creare cultura sportiva, prima ancora che risultati.
Zola, che un tempo inventava assist per i compagni in campo, oggi sta servendo l'assist più importante a tutto il calcio italiano: quello per il futuro. E la Stella d'Oro appuntata sul petto è la conferma che la strada intrapresa è, finalmente, quella giusta.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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