L'ultima partita del recupero contro la Fiorentina, dove l'Atalanta avrebbe potuto consolidare ulteriormente la sua posizione in campionato, si è trasformata in una tragedia sportiva a causa del grave infortunio accorso nel finale di gara a Giorgio Scalvini. Il giovane difensore ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, un incidente che lo terrà lontano dai campi per almeno 8-10 mesi. Questo infortunio non solo compromette la stagione del giocatore, ma impone anche una riflessione profonda sulla gestione della squadra.
È comprensibile che, dopo i festeggiamenti per la conquista dell'Europa League, i giocatori non fossero al massimo delle loro condizioni atletiche. Tuttavia, la gestione delle risorse umane da parte della dirigenza e dello staff tecnico ha dimostrato alcune lacune. Mentre Gianluca Scamacca è stato saggiamente preservato in ottica Europeo, Scalvini è stato esposto a un rischio evitabile. Questo solleva una domanda fondamentale: perché non è stato adottato lo stesso approccio prudente per tutti i giocatori chiave?
L'infortunio di Scalvini rappresenta un danno significativo non solo sul piano sportivo ma anche economico. La sconfitta contro la Fiorentina ha privato l'Atalanta di preziosi introiti derivanti dalla posizione in classifica al terzo posto, mentre la necessità di trovare un sostituto adeguato sul mercato costringerà il club a investimenti non preventivati. Trovare un difensore di qualità sotto i 10-12 milioni di euro è una sfida ardua che pesa ulteriormente sulle casse del club e la Dea, soprattutto dietro, dovrà investire e non poco.
La situazione poteva essere gestita diversamente. La Fiorentina con le pile scariche dopo la sconfitta in Conference League ha avuto molto agio nella sua azione. L'Atalanta poteva ottenere il massimo risultato coi giocatori che potevano avere veramente più stimoli. Giocatori come Mendicino e Diao avrebbero potuto ricevere una meritata chance, mentre l'impiego di un giovane Under 23 avrebbe potuto evitare il tragico epilogo di Scalvini. Tra questi solo Mendicino figurava tra i convocati, senza essere stato chiamato in causa.
Gli ingressi di Miranchuk e Touré, più propositivi e stimolati rispetto all'undici titolare, dimostrano che un approccio diverso era possibile e forse avrebbe preservato l'integrità fisica di Scalvini e avrebbe giocato ai tre punti, gli stimoli di mettersi in mostra potevano dare più linfa alla Dea.
L'infortunio di Giorgio Scalvini è una beffa dolorosa che arriva proprio dopo i festeggiamenti per la vittoria dell'Europa League. È un monito severo che impone una riflessione critica e una pianificazione accurata delle prossime mosse sul mercato. Solo così l'Atalanta potrà continuare a competere ai massimi livelli, evitando che errori gestionali compromettano i successi ottenuti con tanto impegno.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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