Serata decisamente a tinte più nere che azzurre per l'Atalanta, sconfitta a domicilio con un pesante 0-5 dal Liverpool, nella terza giornata della fase a gironi della Champions League. In una notte da dimenticare in fretta per la squadra di Gasperini, ha trovato però spazio l'ennesimo giovane cresciuto nel vivaio e lanciato nell'orbita della prima squadra della Dea. Una prima volta da ricordare quella di Matteo Ruggeri, che a dispetto della serataccia nella quale è incappata l'Atalanta potrà però mettere nel cassetto dei ricordi la maglia del suo debutto tra i professionisti.
Bergamasco doc - Classe 2002 nativo di San Giovanni Bianco, in piena Val Brembana (provincia di Bergamo, ndr.), Ruggeri ha iniziato il suo percorso nella Polisportiva Zognese a sei anni di età. Il Milan ha messo gli occhi su di lui, ma l’Atalanta non poteva certo farsi sfuggire un prospetto bergamasco doc, che ha risposto presente alla chiamata del club nerazzurro cominciando una brillante trafila nel quartier generale di Zingonia. Una crescita costante, la sua, culminata in un 2019 che lo ha visto protagonista ai massimi livelli con l’Italia Under 17. Titolare all’Europeo, chiuso con la medaglia d’argento dopo la sconfitta in finale contro l’Olanda, Matteo ha partecipato anche alla spedizione in Brasile per il Mondiale di categoria, nel quale si è confermato elemento importante della difesa del c.t. Nunziata. A margine dell’ottimo rendimento in azzurro, il difensore bergamasco si è imposto tra i volti nuovi della Primavera atalantina. Al primo anno agli ordini di mister Brambilla ha totalizzato 15 presenze, divise tra campionato, Coppa Italia e Youth League. Un rendimento degno di nota, accompagnato dalla conferma in azzurro, in un percorso che lo ha visto sempre presente a partire dall'Under 17. Gasperini lo ha promosso in prima squadra in questa prima parte di stagione, e nel finale del match col Liverpool lo ha schierato al posto di Mojica, regalandogli uno scampolo di gara che ha sancito la prima notte da grande per il classe 2002 atalantino.
Volto nuovo - Terzino sinistro votato alla fase di spinta, che ha in Marcos Alonso il modello al quale ispirarsi e che ricorda Fabio Grosso per ruolo e caratteristiche, Ruggeri è dotato di buona tecnica e facilità di calcio, con un mancino potente e preciso che gli permette di diventare un esterno offensivo aggiunto sulla corsia di competenza. Ancora in crescita nella fase di copertura, sta affinando i fondamentali della marcatura e dell’uno contro uno, per completare un profilo che ha potenzialità importanti anche sul piano fisico. L’altezza sfiora il metro e novanta, con le lunghe leve e una notevole resistenza organica che gli consentono di percorrere la fascia con continuità, proponendosi in costante proiezione offensiva. Ancora da migliorare la forza esplosiva, fondamentale per mettersi in moto fin dai primi passi e non andare in difficoltà al cospetto di avversari più rapidi. Un lavoro specifico che sta affrontando con entusiasmo e applicazione, anche grazie alla preziosa esperienza maturata negli allenamenti con la prima squadra. E allora due note positive ci sono, anche in una serata storta come quella vissuta dalla Dea. L'accesso agli ottavi è ampiamente alla portata, e un nuovo rampollo cresciuto a Zingonia pronto ad affacciarsi al calcio dei grandi.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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