Al di là dei soliti noti c’è un nome in particolare su cui al momento si concentrano le attenzioni dei principali dirigenti, direttori sportivi ed allenatori. Italiani e non solo. E il giudizio è più o meno sempre lo stesso: è l’attaccante del futuro. Un potenziale top player, uno che potrebbe tranquillamente entrare nel ristretto giro dei calciatori più forti in assoluto nel ruolo. L’attaccante del futuro è Rasmus Hojlund, nel presente gioca ad alti livelli con l’Atalanta, che nel recente passato - storia della scorsa estate - aveva deciso senza alcuna esitazione di investire qualcosa come più di 17 milioni di euro per acquistarlo a titolo definitivo dallo Sturm Graz.
Nota non a margine: il giovane di Copenaghen, club in cui è cresciuto calcisticamente, aveva 19 anni ed appena 8 mesi di esperienza alle spalle nella Bundesliga austrica. Giusto il tempo per segnare 6 gol nelle 13 partite giocate nella seconda parte della scorsa stagione, e mantenere lo stesso numero di reti pur riducendo quello delle partite disputate (8) fra luglio ed agosto prima del trasferimento a Bergamo. I soldi, tanti, spesi per lui dall’Atalanta non hanno messo pressione a Hojlund che ha impiegato poco tempo per ritagliarsi uno spazio tutto fino a diventare un elemento imprescindibile per Gasperini che ne sta esaltando quelle qualità, a tratti uniche, che inevitabilmente hanno attirato sull’attaccante le attenzioni delle principali big. La crescita di Hojlund può apparire sorprendente per molti ma non per Christian Ilzer, l’allenatore dello Sturm Graz che per primo ha iniziato ad estrapolare il meglio di un repertorio ampio, variegato e che in pochi possono vantare. Come racconta in esclusiva a TuttoMercatoWeb.
Ilzer, l’Italia sta scoprendo il talento di Rasmus Hojlund. Personalmente si sarebbe aspettato un impatto così importante con il campionato nel suo primo anno di Serie A?
“Chiaramente mi rendo conto che è un grande salto passare dallo Sturm Graz e dalla Bundesliga austrica all’Atalanta in Serie A, specialmente per un giovane che ha da poco compiuto 20 anni. Ho avuto la possibilità di allenarlo per 8 mesi qui allo Sturm Graz ed osservandolo ho notato quelli che sono i suoi punti di forza come il dinamismo, la sua grande velocità, il tutto unito ad una forte personalità. La stessa personalità che gli ha permesso di integrarsi sin da subito in un nuovo ambiente, in una nuova squadra e riuscire a trovare il proprio spazio. Ovviamente con due calciatori come Duvan Zapata e Luis Muriel c’è tanta competizione, ma ero convinto che nel momento in cui Hojlund avrebbe avuto la sua chance sarebbe riuscito a sfruttarla. E settimana dopo settimana, mese dopo mese, è cresciuto sempre di più fino a diventare un giocatore fondamentale per l’Atalanta”
Lo Sturm Graz ha acquistato Hojlund dal Copenaghen. Come lo avete scoperto? Avete percepito sin da subito le sue potenzialità?
“Qui allo Sturm sappiamo esattamente quali sono le caratteristiche dell’attaccante di cui abbiamo bisogno. Hojlund è stato seguito per diverso tempo prima del suo trasferimento. Eravamo alla ricerca di un calciatore che in quel ruolo avrebbe potuto racchiudere nell’insieme quelle precise caratteristiche che si sarebbero sposate con il nostro modo di giocare. Ed abbiamo pensato che Rasmus sarebbe stato perfetto per noi, ci avrebbe dato quel qualcosa in più grazie alla sua velocità, la sua struttura fisica e la capacità di attaccare il pallone in profondità. Penso che per Hojlund sia stato fondamentale trovare un ambiente come il nostro, perché la nostra filosofia di calcio ed il nostro stile di gioco si sono adattati perfettamente a lui permettendo al giocatore stesso di migliorarsi costantemente ed esprimere tutto il proprio potenziale. E’ arrivato in un ottimo ambiente dove agli attaccanti chiediamo velocità e di giocare il più possibile in verticale per provare a mettere in difficoltà le difese avversarie. Tutto ciò richiede corsa e capacità di prendere la decisione giusta in poco tempo, cioè due dei grandi punti di forza di Rasmus. Come tutti i calciatori acquistati dallo Sturm Graz, come detto, Hojlund è stato seguito a lungo dall’area scouting. Successivamente abbiamo avuto anche una call-conference con lui e la sua famiglia mentre il primo incontro di persona c’è stato quando è venuto nel nostro centro sportivo. Devo dire che mi ha colpito subito come persona, mi ha sorpreso positivamente sotto tutti i punti di vista. Negli 8 mesi che ha trascorso con noi ha effettivamente dimostrato tutto ciò che ci saremo aspettati da uno come lui. Non mi stupisco che anche l’area scouting dell’Atalanta lo abbia notato rapidamente. Personalmente già nel momento in cui ho visto i suoi primi video di quando giocava nel Copenaghen ho pensato immediatamente che questo giovane avrebbe avuto davanti a se una grandissima carriera”.
Ilzer, avendo avuto l’opportunità di seguirlo quotidianamente pensa davvero che Hojlund possa essere l’attaccante del futuro?
“Dico di si, è il tipo di calciatore che si può definire come l’attaccante del futuro. E’ generoso, deciso, rapido e sa come mettere in difficoltà qualsiasi difesa. E’ senz’altro il prototipo dell’attaccante moderno. Nonostante la giovane età è un calciatore con grande personalità. Lui arrivò a Graz quando aveva 18 anni ed è riuscito ad ambientarsi nel giro di pochissimo tempo. Ha capito subito cosa volevamo da lui. Il nostro modo di giocare a calcio, con grande intensità e verticalità, unito alla sua capacità di adattamento, gli hanno permesso di migliorarsi costantemente”.
In diversi hanno paragonato Hojulnd ad Haaland. Fatte ovviamente le dovute proporzioni, ricorda davvero per caratteristiche l’attaccante del Manchester City? Oppure a quale altre grande giocatore nel ruolo può essere paragonato?
“Ci può stare il paragone tra Rasmus ed Erling Haaland, perché per alcune caratteristiche sono simili. Entrambi sono molto veloci, hanno in comune anche la determinazione e la voglia di segnare sempre. Sia Hojlund che Haaland sono due giovani molto positivi ed hanno grande fiducia nelle proprie capacità. Fra le cose che possono avere in comune c’è anche il fatto di essere dei profili che possono giocare in tutti i migliori top club d’Europa. Ovviamente Rasmus ha ancora ancora parecchia strada davanti a se da percorrere per migliorarsi ulteriormente e raggiungere i livelli di Haaland, ma per potenzialità è sicuramente un calciatore di alto profilo. In una delle prime sue interviste che fece qui a Graz disse che effettivamente il suo modo di giocare ha dei punti in comune con quelli di Haaland. Ricordo che questa sua dichiarazione fece sorridere i media austriaci. Presto però si sono accorti che invece era tutto vero”.
In Italia è già diventato uno degli attaccanti più ricercarti sul mercato. Ilzer, crede che possa essere già pronto per un top club?
“Per prima cosa sono davvero molto felice che Hojlund è riuscito ad adattarsi così velocemente alla Serie A ed è diventato un giocatore importante per l’Atalanta. Ovviamente lo seguo sempre da vicino, vedo i suoi gol e le sue azioni più belle come il contropiede nella partita contro la Lazio. Sono cose che ha fatto anche con noi, ad esempio nella partita che abbiamo giocato a luglio contro il Salisburgo quando riuscì a segnare due gol. Conoscono bene le sue qualità ed i suoi punti di forza e proprio per questo credo che probabilmente sarebbe già pronto per passare in un club ancora più importante. Bisogna però sempre ricordare che ha 20 anni e solamente un anno fa ha lasciato per la prima volta casa sua per trasferirsi a Graz. E’ stato 8 mesi allo Sturm e altrettanti adesso all’Atalanta. Penso che a Bergamo ha un allenatore come Gasperini che crede molto in lui, può contare su una squadra che da anni sta facendo davvero bene e dunque per Hojlund non sarebbe affatto male restare all’Atalanta. Anzi, può confermare ancora di più le sue potenzialità a determinati livelli e diventare uno dei migliori attaccanti della Serie A. Credo che per la sua crescita restare sia un qualcosa di positivo. A prescindere da ciò che possa accadere, l’ascesa di Rasmus per diventare un top fra gli attaccanti europei non si fermerà”.
Ilzer, è ancora ln contatto con Hojlund? Come sta vivendo questo periodo della sua carriera?
“Si, ci sentiamo ancora. Ci scriviamo e ci congratuliamo a vicenda dopo le nostre vittorie o magari quando fa gol oppure un assist. Entrambi ovviamente siamo molto concentrati sui rispettivi obiettivi e per via del lavoro non abbiamo molto tempo libero. Ma lo chiamerò presto per chiedergli come sta ed appunto come sta vivendo questa nuova esperienza”.
Lei quale allenatore italiano segue con maggiore interesse? Qual è la squadra del nostro campionato che l’ha colpita in maniera particolare per il suo modo di giocare?
“In Serie A ci sono molte squadre e molti allenatori interessanti che seguo. Nella mia esperienza qui con lo Sturm Graz abbiamo affrontato in amichevole Empoli ed Udinese, giocato contro la Lazio di Maurizio Sarri in Europa League ed osservato da vicino la Roma di Jose Mourinho quando ha giocato in coppa contro il Salisburgo. Sono rimasto colpito ed affascinato dall’intensità con cui proprio la Roma ha giocato all’Olimpico con il Salisburgo. Il Napoli di Luciano Spalletti è una squadra impressionante con dei grandi attaccanti come Kvaratskhelia, Osimhen e Lozano. E’ affascinante vedere giocare il Napoli nonostante propongono un calcio molto diverso dal nostro, con gli esterni offensivi ai lati di Osimhen che è un giocatore incredibile anche per via della sua velocità. Personalmente seguo molto gli allenatori italiani. Ad esempio quando ho dovuto preparare la partita contro la Lazio una delle partite che ho visto è stata quella che hanno giocato contro la Fiorentina di mister Italiano. E’ un allenatore molto bravo, mi piace parecchio il suo approccio alle partite ed è molto interessante ciò che propone. Ovviamente guardo tanto l’Atalanta e mister Gasperini. La Serie A resta un campionato importante con allenatori molto bravi, vale sempre la pena dare un’occhiata”.
Chi sarà il "nuovo Hojlund” dello Sturm Graz?
“Abbiamo nuovamente dei giovani molto interessanti e di grande talento che qui allo Sturm Graz cerchiamo di portare al massimo del loro potenziale, sia giocando nella Bundesliga austriaca ma anche con le partite in Europa League. Emanuel Emegha e Leon Grgic sono due giovani che hanno caratteristiche simili a quelle di Hojlund e che in un certo senso possiamo paragonare a lui. Entrambi hanno il talento per cercare di ripercorrere la strada intrapresa da Rasmus. Alexander Prass e William Boving, ma anche Tomi Horvat, seppur con ruoli differenti rispetto ad Hojlund, sono giovani che hanno del potenziale per poter arrivare a giocare nei migliori campionati d’Europa. Ho una squadra giovane ma molto interessante, con talento e potenzialità. Penso che per le grandi squadre italiane vale sempre la pena dare un’occhiata allo Sturm Graz”.
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