Pressing sempre in avanti. Gioco sulle fasce, giocatori di qualità, controllo del gioco. L'Italia di Roberto Mancini non assomiglia a nessuna spedizione azzurra della storia, perché la qualità espressa non è pari a quella di altre nazionali del passato. Non c'è un centravanti che possa assurgere a ruolo di salvatore della patria. Il grande numero dieci su cui costruire il dualismo, di fatto, non c'è. In compenso c'è un gruppo che fa bene chiunque sia in campo, la squadra A o quella B.

La sensazione è che siamo di fronte a un'Italia gasperiniana, nei dettami e nella tattica, chiunque va dentro fa la differenza e gioca con estrema sicurezza, con canoni codificati, chiari ed evidenti. Un gegenpressing simile ma non uguale, al netto degli esterni che solitamente differiscono nei ruoli e nei compiti: uno difensivo e l'altro offensivo, spesso c'è Emerson che sale, ieri sia Biraghi che Lazzari. Tutti però hanno certezza nelle proprie capacità. Con una differenza di base: non ci sono fenomeni, ma probabilmente qualche giocatore è di livello più alto rispetto a quelli che ha a disposizione Gasperini. Se la difesa dovesse reggere ci sarà da divertirsi. Anche all'Europeo.

Sezione: Copertina / Data: Gio 08 ottobre 2020 alle 08:01 / Fonte: di Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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