Che goduria. Tutti insieme, tutto d'un fiato. Ci siamo tornati ad emozionare, dopo i disastri di Giampiero Ventura. Il destino, però, ti riserva sempre qualcosa di speciale e dobbiamo dire cento volte grazie a Roberto Mancini. Che bello prendergli la coppa sotto il naso di Principi e Principesse. Abbiamo goduto, tanto, tutti insieme. Tutta la notte fuochi d'artificio e festeggiamenti. Alla faccia di chi sosteneva, tra i politici, che in Italia il calcio è uno sport come tanti altri e non esiste solo il calcio. Il Milan per Donnarumma si starà mangiando le mani. Ha fatto un Europeo assurdo e perderlo, in A, fa male. Straordinario Chiesa, bene Insigne, Jorginho e le mezze ali. Mancini ha costruito una squadra super, tradito solo dalle prime punte. Non abbiamo attaccanti centrali. Immobile e Belotti due mega flop. Malissimo. Gabriele Gravina, sulla Nazionale, ha avuto ragione. Il rapporto con Mancini, la cavalcata degli azzurri in corsa fino all'ultimo giorno dell'Europeo e la faticaccia fatta per non perdere le partite di Roma. Ora, però, comincia il bello; dopo il trionfo di Londra. Se tutto quello che è stato seminato non verrà raccolto, sarà stato tutto inutile. Gravina è una persona intelligente, uomo di impresa e anche di comunicazione. Il nostro calcio non è la Nazionale ma sono i club e i club italiani sono al collasso. Oggi più che mai la FIGC deve aiutare la Lega Calcio per farla ripartire e creare una nuova forma di business. Adesso che Gravina è forte deve bussare alla porta del Governo Draghi e presentare il conto. L'Italia ha bloccato un Paese e, ancora una volta, il calcio si è dimostrato il motore di tutto il sistema. Alla faccia dell'ex Ministro dello Sport, Spadafora, che paragonava il calcio a qualsiasi altro sport di comuni mortali. Questo Euro2020 serve per ridare ossigeno alle società. Tre battaglie deve fare Gravina. Rivedere la Legge Melandri sui diritti tv, pretendere apertura degli stadi all'80% dalla prima di campionato, abolizione del decreto dignità e se c'è tempo tagliare tutta quella burocrazia che non consente agli imprenditori di costruire stadi e centri sportivi a proprie spese. L'Italia è ferma per colpa dei Governi precedenti. Tutti. Neri, bianchi, rossi e gialli. Non si può andare avanti nel 2021 con le leggi del 1970. Il mondo è cambiato e l'Italia del pallone deve ripartire. Poi, certamente, gli stessi Presidenti dovrebbero capire che spendere milioni e milioni in commissioni, ingaggi e cartellini è pura follia. Ci sono più calciatori che palloni nel mondo. Basta saperli cercare e conoscere, senza marchette con procuratori amici per spostare i soldi sui conti correnti di altri amici fuori dall'Italia. E non ci vuole report per dimostrare quello che vi scriviamo da anni su queste colonne. Finito l'Europeo si pensa ai ritiri e al mercato. La Juventus deve chiudere Locatelli, questa sarà la settimana giusta per Max Allegri. Non basterà perché il centrocampo bianconero era messo talmente male che non può pensare di risolvere tutti i problemi con Locatelli. Il Napoli non ha fretta ma deve accontentare Spalletti, il Milan si deve svegliare e sistemare gli esterni alti di Pioli. Quest'anno ci sarà anche la Champions League e non si scherza. Stesso discorso per la Lazio di Sarri anche senza Champions ma con lo stesso problema degli esterni offensivi. Finalmente il mercato entrerà nel vivo e siamo curiosi di vedere all'opera Simone Inzaghi, Mourinho e Sarri. Anche Allegri che, in questi due anni, ci è mancato. Ed è mancato soprattutto alla Juve, nell'ultimo anno fallimentare dei bianconeri.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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