Coverciano non è mai stato così pesante. Dopo la batosta contro la Norvegia, la Nazionale italiana è immersa in una crisi profonda, fatta di dubbi, polemiche e incertezze. Luciano Spalletti, il commissario tecnico scelto per rilanciare un’Italia reduce da delusioni cocenti, è sotto assedio: il suo futuro, che appariva saldo fino a pochi giorni fa, ora dipende da un filo fragilissimo, e un confronto con Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, sembra ormai inevitabile. L’appuntamento dopo la sfida contro la Moldavia appare già come un redde rationem decisivo.
REAZIONI SOCIAL - Il malcontento popolare monta rapidamente sui social: gli hashtag #Spallettiout e #Gravinaout impazzano, simboli di una delusione sempre più radicata tra i tifosi. Non si tratta più soltanto di una sconfitta pesante, ma del pericolo di mancare il terzo Mondiale consecutivo, scenario che manderebbe in frantumi quel poco che rimane del prestigio azzurro. E le voci su possibili sostituti si moltiplicano: Ranieri, Pioli, Thiago Motta, addirittura un clamoroso ritorno di Mancini o una soluzione internazionale. Il toto-ct è già aperto, ancor prima che la panchina sia ufficialmente vacante.
GRAVINA E IL DIALOGO - Nel frattempo, il presidente Gravina prova a mediare, cercando un dialogo costruttivo con Spalletti e alcuni senatori dello spogliatoio, nella speranza che la squadra ritrovi unità e coesione immediata per ripartire già da domani contro la Moldavia a Reggio Emilia. L’obiettivo è chiaro: vincere con largo margine per non perdere ulteriore terreno rispetto alla Norvegia, che comanda il girone con numeri impressionanti (10 reti di differenza gol), e allontanare almeno per ora i fantasmi di un nuovo fallimento.
SCONTENTI NEL GRUPPO - L'ombra lunga delle critiche, però, non riguarda solo il risultato finale di Oslo, ma anche la gestione tecnica della partita. Alcuni giocatori avrebbero manifestato perplessità sulla scelta di Spalletti di cambiare modulo all’ultimo minuto, passando dal provato 3-4-1-2 al più conservativo 5-3-2. Una decisione che avrebbe generato confusione e disorientamento nel gruppo. «La nostra storia impone di non accettare partite così disastrose», ha commentato amaro Gigio Donnarumma, fotografando alla perfezione lo stato d’animo di tutta la squadra.
IL PROSSIMO PASSO - La sfida con la Moldavia, dunque, diventa più che mai un crocevia per il destino di Spalletti e della Nazionale stessa. In caso di un risultato insoddisfacente, l’apertura ufficiale di un processo tecnico sarebbe inevitabile. Con i playoff che sembrano sempre più probabili, il ct ha ribadito di voler andare avanti con il progetto intrapreso, ma serviranno immediate conferme sul campo.
RIFLESSIONI FUTURE - Da martedì, con il risultato di Reggio Emilia in tasca, Gravina e la federazione dovranno inevitabilmente valutare la situazione nella sua interezza: dalla guida tecnica al rapporto tra Spalletti e lo spogliatoio. Il tempo stringe e i margini per errori o indecisioni sono ormai ridotti al minimo.
La Moldavia, dunque, rappresenta un banco di prova cruciale: per Spalletti e per tutta la Nazionale sarà l’occasione di rispondere sul campo e dimostrare di meritare ancora la fiducia di una nazione intera, ormai spazientita e inquieta.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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