C'è una missione dentro la missione per Raffaele Palladino. Oltre ai punti e alla classifica, il nuovo tecnico dell'Atalanta è chiamato a un lavoro sottile, quasi psicologico: recuperare un capitale umano che, negli ultimi mesi della gestione Juric, sembra essersi svalutato. Da Zingonia filtra la necessità di una scossa non solo nelle gambe ma nella testa, perché troppi protagonisti – dai leader tecnici alle seconde linee – hanno reso ben al di sotto del loro potenziale. Se si escludono le certezze granitiche rappresentate dalla crescita esponenziale di Carnesecchi tra i pali e dalla favola del giovanissimo Ahanor (vera rivelazione stagionale), il resto della rosa è un cantiere aperto in cerca di identità.

IL FATTORE MALDINI, LA SCOMMESSA DEL MISTER - Tra i tanti nomi sul tavolo, uno brilla di luce propria per il legame con l'allenatore: Daniel Maldini. Mai convincente fin qui nella sua esperienza orobica, il figlio d'arte potrebbe essere la chiave di volta. Fu proprio Raffaele Palladino a trasformarlo in un giocatore vero ai tempi del Monza, e i segnali di un nuovo feeling ci sono già: l'ingresso in campo al "Maradona" a scapito di Sulemana è un indizio chiaro. Maldini non è più una riserva, ma una variabile tattica su cui il tecnico è pronto a scommettere forte per il suo rilancio.

IL CENTROCAMPO, EDERSON AL RALLENTATORE E IL CASO DE ROON - Il cuore del problema, però, risiede in mediana - scrive L'Eco di Bergamo -. Il vero termometro della squadra, Ederson, segna una temperatura preoccupante. Lontano parente del dominatore delle scorse stagioni, il brasiliano appare appesantito e lento, forse distratto anche da sirene di mercato e sogni Mondiali. Recuperarlo è la priorità assoluta: senza il suo dinamismo, l'Atalanta non gira. Discorso diverso ma ugualmente spinoso per capitan de Roon, che sta vivendo un momento di crisi in cui la carta d'identità inizia a presentare il conto. Anche qui, servirà intelligenza nella gestione.

L'ENIGMA DELLA TREQUARTI, TRA CDK E SAMARDZIC - Davanti il talento c'è, ma va a corrente alternata. Charles De Ketelaere nel 2025 sembra essere tornato nel limbo: un "desaparecido" emotivo a cui Palladino deve restituire le chiavi della fiducia. Discorso simile per Lazar Samardzic, che si accende solo a tratti (bene in Champions, meno in campionato) e che proprio contro l'Eintracht Francoforte avrà l'occasione di mettersi in mostra nella sua Germania. E poi c'è Lookman: il top player indiscusso deve smetterla di essere intermittente. L'impegno c'è, ma da lui ci si aspetta quella continuità che trasforma i campioni in trascinatori.

I NUOVI E LA LUCE SCAMACCA - Infine, il capitolo dedicato a chi deve ancora dimostrare tutto. Ci sono acquisti estivi come Musah, misteriosamente ignorato da Juric, e Brescianini che scalpitano per un posto al sole. Anche Krstovic deve sbloccarsi mentalmente per non diventare un rimpianto. Ma la vera buona notizia arriva dall'attacco: l'impatto di Gianluca Scamacca a Napoli è stato devastante. È lui il centravanti ritrovato, il pilastro su cui Palladino può e deve costruire la risalita, chiedendo agli altri di accelerare per stargli dietro.

CONCLUSIONE - La strada è tracciata: non basteranno gli schemi, servirà entrare nella testa dei giocatori. Perché questa Atalanta ha i motori di una Ferrari, ma ha bisogno che qualcuno giri la chiave nel quadro per tornare a ruggire.

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Sezione: Primo Piano / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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