Emanuele Tresoldi, intervistato da L’Eco di Bergamo, ha parlato della prossima sfida tra Atalanta e Bruges, con protagonista suo figlio Nicolò. Un ritorno a Bergamo dopo oltre vent’anni, vissuto con emozioni contrastanti: da un lato l’amore per la Dea, dall’altro l’orgoglio paterno.

Che emozione sarà tornare a Bergamo dopo tanto tempo?
«Sarà speciale. L’ultima volta allo stadio risale al 2002, da avversario con il Cesena. Martedì sarò in tribuna per Nicolò: tiferò per lui, ma spero in un pareggio. Magari 1-1 con gol suo e di Krstovic».

Un parallelo tra suo figlio e l’attaccante montenegrino della Dea Krstovic?
«Sono simili: entrambi non sono giganti ma si muovono bene e hanno fiuto del gol. Krstovic è concreto, Nicolò sta diventando sempre più pericoloso».

Che opinione ha di Scamacca, altro attaccante atalantino?
«Molto forte, peccato per gli infortuni. Potrebbe fare la differenza se avesse continuità».

Come giudica l’attuale Atalanta rispetto al passato?
«La squadra è cambiata molto. Con Juric il cambio non è semplice, ma la rosa è di livello e credo possa restare in alto. L’Atalanta ha ormai una mentalità da grande».

Tra Italia, Germania e Belgio, quale campionato considera più competitivo?
«Il belga è inferiore, ma utile per crescere i giovani. In Bundesliga il Bayern domina, in Italia invece c’è un gruppo di squadre medio-alte che rende il torneo più equilibrato».

Il ricordo più bello dei suoi anni bergamaschi?
«L’esordio in Serie A, le vittorie con la Primavera, ma soprattutto la possibilità di giocare accanto a campioni come Stromberg e Caniggia. E poi la passione della città e del suo stadio».

Un ritorno che profuma di famiglia e di calcio: Emanuele Tresoldi ritroverà Bergamo da spettatore speciale, nel giorno in cui il figlio Nicolò proverà a lasciare il segno in Champions contro la squadra che ha segnato la carriera e la vita di suo padre.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 29 settembre 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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