Alla fine quel turnover che tanto ha fatto discutere nelle ultime ore in casa Atalanta non è sembrato così casuale: 9 elementi su 11 cambiati rispetto alla trasferta di Napoli e un ko che pesa più sul morale che sulla classifica. Un rimescolamento, accompagnato dalle motivazioni evidenziate alla vigilia e ribadite nel post gara di Lecce da Gian Piero Gasperini: "I troppi cambi dal 1' hanno fatto perdere dei punti di riferimento? Abbiamo preso gol da due ingenuità. Poi noi abbiamo 26 calciatori che non possono soltanto essere allenati, ma devono essere anche impiegati in campo".

Tornano le tre strade da percorrere, a gennaio servono un paio di cessioni

E le parole del Gasp hanno riportato alla luce quel dilemma delle tre strade, snocciolato in tutte le salse a inizio stagione. Rivoluzionare la rosa e avere un numero ben preciso di giocatori - più volte il tecnico nerazzurro ha confermato di apprezzare 16-17 calciatori di movimento più tre portieri per lavorare al meglio - o dare spazio ai giovani, scelta tanto cara alla società per poter proseguire in maniera coerente una filosofia fondata sul vivaio. Senza tralasciare il terzo percorso, intrapreso dalla dirigenza in estate: quello di abbassare l'età media e intervenire parzialmente sulla costruzione della squadra.

Col mercato di gennaio e la prima lunga sosta dovuta al mondiale invernale ormai alle porte il problema si è nuovamente palesato: Gasperini ha lanciato il proprio segnale, un paio di cessioni (anche 3 o 4) dovrebbero essere tra le priorità della società, magari cercando di intervenire sul mercato e prendere un attaccante in grado di alzare nuovamente l'asticella, come già fatto in passato con l'arrivo di Zapata. Le richieste estive restano valide, alcuni segnali sono stati lanciati: ora la palla passa alla società.

Sezione: Zingonia / Data: Ven 11 novembre 2022 alle 09:05
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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