Succedeva anche questo negli anni '30: i giocatori lasciavano la squadra e partivano per l'Africa Orientale, per motivi naturalmente extracalcistici. Niente contratti milionari degli sceicchi né obblighi di sponsor: semplicemente esigenze "militari" al servizio dello Stato. Questo è quello che in sostanza successe a Vittorio Casati, centrocampista, detto "il capitano". Il 22 febbraio del '36 riunisce in una cena i suoi compagni la sera prima della sua ultima gara con la maglia dell'Atalanta prima della partenza per il fronte: c'era in ballo, per l'Italia fascista, la conquista dell'Abissinia che poco più tardi avrebbe consentito al re di fregiarsi del titolo di Imperatore.

In serie B Casati, classe 1903 da Fornovo San Giovanni, ha collezionato 202 presenze in 7 stagioni, che rappresenta il record di sempre della società nerazzurra. Cresciuto nella Trevigliese e passato anche per il Como, dopo l'impresa d'Etiopia tornò al calcio giocato per un biennio disputando il campionato di Prima divisione con Ponte San Pietro e Caravaggio.

Sezione: Accadeva il ... / Data: Lun 22 febbraio 2021 alle 07:00
Autore: Federico Biffignandi
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