MONTIPÒ, voto 7
Nella nebbia che avvolge il Bentegodi, i suoi guanti brillano come fari. L'intervento a freddo su Hien è uno spartiacque psicologico: subire gol lì avrebbe cambiato la storia. Si ripete con riflessi felini sulla deviazione amica di Niasse, blindando un risultato che costruisce mattoncino dopo mattoncino. Decisivo.

UNAI NUNEZ, voto 7
Aveva di fronte uno dei clienti più scomodi della Serie A, quel Lookman capace di far venire il mal di testa a chiunque. Lui non prende nemmeno un'aspirina: lo guarda negli occhi, accetta il duello fisico e ne esce vincitore con una prova di personalità straripante. Granitico.

NELSSON, voto 7,5
Il generale della difesa è tornato. Una prestazione monumentale fatta di anticipi secchi, letture preventive e chiusure disperate. Accetta l'uno contro uno a campo aperto con un coraggio leonino, rattoppando ogni falla. Più che un difensore, stasera è sembrato un muro di gomma su cui l'attacco atalantino ha rimbalzato impotente. Imperioso.

BELLA-KOTCHAP, voto 6,5
Adattato sul centro-sinistra, sfodera una prestazione di grande sostanza fisica per ottanta minuti, annullando gli inserimenti avversari. Peccato per il finale in calando: prima scherza col fuoco in area, poi concede il rigore con un braccio troppo largo. Un neo che non cancella quanto di buono fatto, ma che abbassa il voto. Ingenuo.

BELGHALI, voto 8
Sogliano ha pescato l'ennesimo jolly dal mazzo. Non è solo un esterno di gamba, ma un incursore letale che legge il gioco come un veterano. Segue l'azione di Mosquera come un'ombra e scarica in rete con freddezza. Instancabile, ara la fascia e avvia l'azione del tris. Una spina costante nel fianco della Dea. Devastante.

dal 91’ KASTANOS, voto s.v.
Passerella finale. Ingiudicabile.

NIASSE, voto 7
Meno appariscente dei compagni, ma dannatamente efficace. È il polmone supplementare del centrocampo: corre per due, chiude le linee di passaggio e mette pezze ovunque. Una diga indispensabile per reggere l'urto della mediana atalantina. Generoso.

dall’88’ HARROUI, voto s.v.
Pochi minuti per gestire. Comparsa.

AL-MUSRATI, voto 7
Non chiedetegli di scattare, chiedetegli di pensare. E lui pensa veloce. Gestisce il traffico in mezzo al campo con una calma olimpica, smistando palloni di prima intenzione che eludono il pressing asfissiante di Gasperini. Trasmette serenità a tutto il reparto. Geometrico.

BERNEDE, voto 7
Un motorino inesauribile. Macina chilometri (oltre 12) con un'abnegazione commovente, facendosi trovare pronto in ogni zona del campo. Il gol è il giusto premio per una partita di sacrificio totale e intelligenza tattica. Ubiquo.

FRESE, voto 6,5
Dopo qualche uscita a vuoto, ritrova la bussola. Attento in fase difensiva, propositivo quando c'è da accompagnare. Una prova solida che restituisce certezze sulla corsia mancina. Ritrovato.

dal 91’ VALENTINI, voto s.v.
Dentro per i titoli di coda. Spettatore.

GIOVANE, voto 7,5
Si lascia alle spalle gli errori col Parma con una reazione da giocatore vero. Alterna il fioretto alla sciabola: recupera palloni e inventa calcio. Il gol, seppur fortunoso, e l'assist al bacio per Bernede sono la ciliegina su una torta gustosissima. Personalità da vendere. Illuminante.

dall’88’ OYEGOKE, voto s.v.
Entra per far legna. Utile.

MOSQUERA, voto 7
Non segna, ma fa segnare e fa respirare. Il lavoro di sponda è preziosissimo: tiene palla, fa salire la squadra e manda in porta i compagni con colpi di tacco geniali. Un punto di riferimento fondamentale che l'Hellas cercava da tempo. Prezioso.

dall’81’ SARR, voto s.v.
Entra per tenere palla avanti. Fresco.

ALL. ZANETTI, voto 7,5
Sull'orlo del baratro, tira fuori il capolavoro. Con un centrocampo ridotto all'osso e la panchina che scottava, ridisegna un Verona coraggioso, organizzato e cinico. Incarta la partita a Gasperini vincendo tutti i duelli individuali e tattici. Una risposta di carattere che vale più dei tre punti: la squadra è viva ed è tutta con lui. Resiliente.

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Sezione: Il Pagellone / Data: Dom 07 dicembre 2025 alle 00:15
Autore: Daniele Luongo
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