L’Inter in finale di Champions League era impronosticabile. E se nei racconti post partita Inzaghi dice di averci pensato, Lukaku di averlo promesso diciamo che sono stati particolarmente ambiziosi o visionari. E il fatto che fosse impronosticabile aggiunge un valore incredibile a questo risultato. Soprattutto se unito a quanto l’Inter comunque ha fatto in questa stagione, oltre le 12 sconfitte in campionato. La finale di Champions si aggiunge a quella di coppa Italia e a una qualificazione in Champions decisamente più solida ora che un mese fa.
Simone Inzaghi ha completamente capovolto la sua situazione e condizione. Se un mese e mezzo fa non solo i tifosi storcevano la bocca di fronte al suo lavoro oggi tutti a partire dal presidente Zhang sono pronti a glorificarlo. Lui si gode il momento, non cerca vendette, dice che il calcio è questo e lo conosce, ma la soddisfazione non può che essere gigantesca. E’ entrato nella storia dell’Inter: non capita a tutti giocarsi una finale di Champions League. Giocarsi sì, perché anche se l’Inter parte sfavorita, non parte certo battuta. Vedremo cosa succederà: magari i pronostici saranno rispettati. Magari no. E allora saremo costretti a cambiare di nuovo (e sempre in meglio) l’opinione collettiva su Inzaghi e sull’Inter.
Questo percorso potrebbe però portare anche a delle riflessioni in generale sul giudizio per allenatori o società. I risultati, è evidente, non possono non essere presi in considerazione. Si gioca per i risultati, per raggiungere obiettivi, per vincere, per crescere e creare valore. Ma i giudizi non possono essere oscillanti fra una vittoria e una sconfitta. Devono avere uno storico, avere delle basi. Cosa ha creato l’Inter in questi anni sotto la guida di Inzaghi? Certamente non è riuscita a vincere il campionato: e questo è un dato significativo. Ha perso il duello a distanza con il Milan lo scorso anno (con i famosi sette pareggi più il recupero di Bologna), non ha neanche iniziato di fatto questa stagione a insidiare il Napoli rimendiando anzi più di una brutta figura in Serie A. Nel frattempo ha vinto la coppa Italia, ha vinto due supercoppe Italiane (una contro il Milan), ha raggiunto la finale di Champions dopo 13 anni dall’ultima volta e può giocarsi il bis in coppa Italia.
Il lavoro in generale va giudicato nel medio/lungo periodo. Dove vanno certamente presi in considerazione i momenti difficili (perché ci sono stati) ma anche come se ne è usciti, da cosa sono stati determinati, che tipo di soluzioni si sono poi trovate. Guardando certamente i risultati sportivi (indispensabili sia per il blasone che per le entrate economiche della società) ma anche il contesto. L’Inter conquista la finale pur avendo affrontato una cura dimagrante, per quanto riguarda i costi. Da due anni - complice anche la recessione economica dovuta al Covid, ma non solo - l’Inter deve fare i conti con i conti. Ha fatto delle cessioni eccellenti, ha dovuto rivedere i piani di sviluppo (che aveva impostato con Conte) e ha comunque allestito una squadra di grande rilievo. E così - come abbiamo fatto i complimenti allo straordinario lavoro del Napoli di quest’anno, come lo scorso anno abbiamo sottolineato come i dirigenti milanisti siano stati efficaci nel vincere il campionato seguendo questa “nuova” strada - la stessa cosa va sottolineata per il lavoro fatto da Marotta e dalla parte operativa nerazzurra (come sottolineato dallo stesso ad): Ausilio e Baccin. I parametri zero che hanno fatto la differenza (Onana, Mikhitaryan, Calhanoglu, Dzeko, Dimarco cresciuto nel settore giovanile), il “recupero” di giocatori che stanno vivendo una seconda giovinezza (come Acerbi o Darmian), la capacità di puntare sul talento (Bastoni, Barella, Lautaro Martinez)… senza dimenticarsi del resto come Lukaku o Brozovic (che di fatto Inzaghi non ha mai avuto a disposizione a pieno regime se non in questa ultima parte di stagione) o Dumfries. E anche questo va considerato nel lavoro di Inzaghi.
L’Inter “regala” all’Italia la soddisfazione di una squadra in finale di Champions. E questo fatto non va ridimensionato con la storiella del sorteggio “favorevole”: sarebbe offensivo e riduttivo. L’Inter ha eliminato (o ha passato il turno) in questo Champions affrontando i campioni di Germania, quelli futuri di Spagna, i campioni in carica d’Italia (in un derby che di per sé è già carico di tensione) le prime due della classifica portoghese. Certo ha evitato (nella seconda fase) le mammasantissima europee, ma nel suo percorso ha legittimato sempre la vittoria, ha sempre dimostrato di essere superiore alle avversarie. E di certo questo non è scontato: non soltanto per il valore delle avversarie ma anche perché - purtroppo - negli ultimi anni alle italiane era successo esattamente il contrario.
E la speranza è che da domani sera tutti questi discorsi possano essere fatti anche per le altre tre ancora impegnate in Europa. Juve, Roma e Fiorentina. Nessuna delle tre avrà vita facile, ma tutte e tre ce la metteranno tutta, oltre le difficoltà che stanno attraversando in questo momento (o che sono determinate dal risultato d’andata). Tutte in trasferta, tutte alla conquista della finale. Per quello che potrebbe essere un finale di stagione strepitoso, non previsto, incredibile. Con l’augurio che possa essere un punto di partenza di rinnovamento, anche per le analisi.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
Altre notizie - Altre news
Altre notizie
- 17:00 San Siro aperto per la finale di Champions League: i dettagli
- 16:30 Siviglia, septima meraviglia: il capolavoro di Mendilibar
- 16:00 Biraghi: "Due anni importanti con mister Italiano, la Conference chiuderebbe il cerchio"
- 15:30 Fiorentina, Italiano: "In una finale gli errori fanno la differenza. Vogliamo vincere per i tifosi"
- 15:00 Dopo l'Al-Hllal, anche l'Inter Miami fa la sua offerta a Messi: 50 milioni per quattro stagioni
- 14:30 Allegri resta al timone della Juve: perché l'esonero e le dimissioni oggi non sono opzioni
- 14:03 Qui Zingonia: Notiziario di giovedì 01\06
- 13:58 Atalanta, vicina la seconda squadra. Siena e Pordenone a rischio
- 13:47 Bastoni: "Un giovane da consigliare? Scalvini. Chissà magari che non si giochi insieme"
- 13:00 Un amore nato dopo una sconfitta: così De Laurentiis pensa a Italiano per il dopo Spalletti
- 12:30 Lecce, da decifrare il futuro di Umtiti: il punto della situazione
- 12:00 Ajax, prosegue il casting allenatore: due i nomi in lizza
- 11:30 Non ci sarà una grande Roma se non ci sarà Mourinho
- 11:00 Roma, Mourinho si conferma Special One: bellissime immagini e discorso alla squadra
- 10:30 Real Madrid, Lunin può lasciare: su di lui c'è il Celtic
- 10:00 Mourinho: "Anno prossimo senza Champions? Sembra paradossale ma è una bella notizia"
- 09:30 La Roma perde, ma non è morta
- 09:00 Moggi a RBN: "Non so se la Juventus resterà a questa proprietà. Può venir fuori una cessione"
- 08:30 Mou perde la prima finale europea, ma la vera delusione per Roma sono le sue parole sul futuro
- 08:17 Atalanta-Gasperini, primo incontro per il futuro. A breve ci sarà un nuovo summit
- 08:00 Inter, è tornato Skriniar. Inzaghi conta su tutti per Istanbul, si lavora per aprire San Siro
- 07:17 L'apertura di Tuttosport: "Allegri, o cambi o vai!". Max deve adeguarsi al nuovo corso
- 07:16 Roma k.o. in finale, l'apertura del Corriere dello Sport: "Che gli vuoi dire?"
- 07:15 Il Siviglia alza la Séptima e infligge la prima delusione europea a Mou: 5-2 d.c.r. contro la Roma
- 07:12 La prima pagina di oggi de La Gazzetta dello Sport: “Milan, batti un (gran) colpo”
- 01:09 Capolavoro Italia a La Plata: Inghilterra battuta 2-1. Azzurrini ai quarti del Mondiale U20
- 01:00 Aspettando il Monza - Dea, la probabile formazione
- 00:31 Roma, è sfumato il sogno Champions. E domenica toccherà difendere l'Europa League
- 00:30 Roma, Mourinho si conferma Special One: bellissime immagini e discorso alla squadra
- 00:29 L'Equipe - Nelle settimane scorse contatti tra la Juventus e gli agenti di Tudor
- 00:27 Le pagelle della Roma - Mancini fa e disfà, Smalling è gigantesco. Dybala, c'è solo il gol
- 00:22 Siviglia fa godere la Spagna: 5 squadre in Champions 2023/24 e (probabilmente) 8 in Europa
- 00:21 Montiel ancora letale dal dischetto: decisivo in Europa League come al Mondiale
- 00:15 La Champions che verrà: il Siviglia è la 26ª alla fase a gironi. Il quadro e le fasce
- 00:09 Il Siviglia alza la Séptima e infligge la prima delusione europea a Mou: 5-2 d.c.r. contro la Roma
- 00:07 L'Europa League è del Siviglia, Roma ko ai rigori
- 23:55 Siviglia-Roma 1-1, niente da fare nel secondo tempo supplementare: si va ai calci di rigore!
- 23:51 Mondiale Under 20, Inghilterra-Italia 1-1 al 45esimo. Devine ha risposto a Baldanzi
- 23:10 L'autogol di Mancini risponde alla rete di Dybala: Siviglia-Roma 1-1, si va ai supplementari
- 22:46 formazioniMondiale U20, Inghilterra-Italia: le ufficiali
- 22:38 Una grande Roma rende pequeño il Siviglia: Dybala regala una Joya ai giallorossi, 1-0 dopo 45'
- 17:00 Qui Zingonia, notiziario del 31/05
- 17:00 Atalanta-Monza, ecco chi dirigerà il match del Gewiss Stadium
- 17:00 Roma, ultimissime da Budapest: Dybala dà disponibilità per giocare dal 1'. Crescono le chance
- 16:30 Milan, piano rinnovo per Maignan: l'idea di Maldini è chiara
- 16:00 Novità nella corsa al dopo Spalletti: nuovo contatto tra ADL e Julian Nagelsmann
- 16:00 Bologna, occhi su Joaquin Pereyra dell’Atletico Tucuman
- 15:30 Daniel Carriço, ex capitano del Siviglia: "Roma, l'Europa League è la nostra coppa"
- 15:00 Il Napoli vuole Sergio Conceicao? Dal Portogallo: ha una clausola da 18 milioni di euro
- 14:30 Perisic come Lukaku? L'Inter non chiude la porta. Ma solo se Gosens andrà via