Wojciech Szczesny si ritira, anzi no. Il grave infortunio di Marc-André ter Stegen priva il Barcellona del portiere titolare fino a fine stagione e per il polacco si è creata un'opportunità quando era davvero tutto finito. L'addio coatto alla Juventus, la decisione di appendere i guantoni al chiodo per mancanza di stimoli: "Anche se il mio corpo si sente ancora pronto per le sfide, il mio cuore non c'è più" dichiarò lo scorso 27 agosto il polacco. Stimoli che sono tornati dalla chiamata dalla Catalogna e così a 34 anni riecco Szczesny rimettere i guantoni. Chi prima di lui ha cambiato idea?
Lehmann per la cifra tonda
Szczesny non è l'unico portiere ad averci ripensato. In passato citiamo Jens Lehmann, che aveva chiuso nel 2010 allo Stoccarda. A convincerlo è Arsene Wenger che lo riporta all'Arsenal nel marzo 2011 con i gunners che stanno affrontando un'emergenza portieri: gioca una sola volta, contro il Blackpool in Premier League. E tanto basta per fargli tagliare il traguardo delle 200 partite complessive con i londinesi
Robben l'ultimo top
Quello dell'ex juventino non è il primo caso di giocatore che torna sui suoi passi. Tra i casi più recenti c'è quello di Arjen Robben, che dice stop a luglio 2019 dopo 10 anni al Bayern in cui ha vinto tutto, ma che un anno dopo decide di vestire la maglia del Groningen, club in cui è cresciuto calcisticamente: 7 gettoni di presenza, di cui 3 da titolare e il ritiro definitivo, per iniziare ad allenare le giovanili proprio dei biancoverdi. Altro olandese tornato sui suoi passi è Marc Overmars he addirittura si ritira due volte: la prima nel 2004 dopo quattro anni di Barcellona, torna 4 anni dopo al Go Ahead Eagles dove gioca un anno, stop di 12 mesi e ultimo ballo all'Epe.
Scholes persuaso da Ferguson
Paul Scholes è uno dei grandissimi ad averci ripensato, vestendo sempre la maglia del Manchester United. Il centrocampista si ritira nel 2011, ma Sir Alex Ferguson lo convince a cambiare idea e a gennaio 2012 è nuovamente in campo e contribuisce ai successi dei red devils fino a giugno 2013, in concomitanza col ritiro anche di Ferguson.
Veron e l'amore per l'Estudiantes
In Sudamerica troviamo due grandissimi centrocampisti: Juan Sebastian Veron e Juan Roman Riquelme. La brujita dice basta nel 2012 dopo aver chiuso la carriera all'Estudiantes. Ci ripensa un anno dopo, ritirandosi una seconda volta nel 2014 infine torna a giocare nel gennaio 2017 fino a maggio sempre all'Estudiantes, appendendo definitivamente gli scarpini al chiodo a 42 anni. Anche Riquelme si ritira nell'estate del 2012 ma a febbraio 2013 ci ripensa e torna al Boca Juniors, dove aveva chiuso, e nel 2014 passa all'Argentinos dove gioca gli ultimi sei mesi prima del ritiro definitivo. Sempre in America, ma salendo fino agli USA, citiamo Landon Donovan che cambia idea ben 3 volte: la prima nel settembre 2016, dove torna ai LA Galaxy dopo essersi ritirato 18 mesi prima, la seconda nel gennaio 2018 dove accetta l'offerta dei messicani del Leon e la terza nel gennaio 2019 dove decide di rimettersi gli scarpini e tornare a giocare in patria, campionato indoor al San Diego Sockers dove ci resta per sei mesi.
Passaggio in India
Nel 2014 l'India prova a sfondare nel mondo del calcio, nasce la Super League e vengono ingaggiati stranieri di un certo spessore: per aiutare la Lega a decollare vengono convinti alcuni giocatori che avevano appeso da qualche tempo gli scarpini al chiodo: è il caso di Alessandro Nesta e Marco Materazzi, ma anche di Robert Pires e Freddie Ljungberg.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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