Andrea Zambelli, regista bergamasco e autore di due film cult sul mondo ultras dell’Atalanta — “Farebbero Tutti Silenzio” (2001) e “A guardia di una fede” (2023) — ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoAtalanta.com. A vent’anni di distanza, i due lavori formano un’unica narrazione che restituisce l’identità della Curva Nord e il legame profondo tra la squadra e la città.

Alla festa per i 118 anni della Dea e all’inaugurazione della statua dell’Europa League il tuo pensiero è andato anche al Bocia.
«La statua è dedicata agli amici scomparsi che non l’hanno potuta vivere, ma alcuni ragazzi mi hanno fatto notare che anche Claudio non l’ha vissuta come avrebbe voluto. Dentro quella vittoria c’è il merito della società e di Gasperini, ma ci sono anche i tifosi. Ricordo il 7-1 con l’Inter al primo anno del Gasp: a Zingonia c’erano mille persone ad applaudire una squadra che stava facendo qualcosa di eccezionale. Il legame tra territorio, squadra e Curva non nasce dal nulla: è stato costruito negli anni. Per me, dentro quella coppa, c’è anche la Curva. E un po’ ci sta anche Claudio, che si è speso tanto e sta pagando oltremisura: è al trentatreesimo anno di diffida».

Zambelli parla come un uomo di Curva prima che da regista: «La vittoria europea è di tutti, anche di chi l’ha vissuta dagli spalti o lontano. L’Atalanta è una comunità: chi ne fa parte sa cosa significa».

LEGGI QUI - L’intervista integrale di Andrea Zambelli ai microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com

© Riproduzione riservata

© foto di gentile concessione intervistato
© foto di gentile concessione intervistato
Lab 80
Sezione: Primo Piano / Data: Gio 30 ottobre 2025 alle 12:00 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print