Ha alzato appena le braccia, un’esultanza sobria, quasi trattenuta. Perché Ademola Lookman sa che il suo gol contro il Milan, pur prezioso, non basta. Il suo sinistro all’incrocio, il primo centro stagionale dopo 169 giorni di digiuno, è servito solo a raddrizzare la partita e a dare respiro a un’Atalanta che non vince da oltre un mese. Ma per lui, che non segnava dal 12 maggio (proprio contro la Roma), la rete dell’1-1 ha un valore enorme: il quarto gol ai rossoneri, tutti firmati a Bergamo, e la sensazione che il feeling con la Dea stia finalmente rifiorendo.

UN SEGNALE PER JURIC – La scintilla è arrivata in un momento chiave. Juric, per la sfida con il Milan, aveva scelto una Dea “leggera”, senza un centravanti di ruolo: Scamacca e Krstovic in panchina, fiducia totale a Lookman e De Ketelaere. Una mossa rischiosa, ma premiata. «Sto forzando su di lui – ha spiegato il tecnico croato – perché so quanto possa darci. È stato sfortunato in diverse partite, ma ora l’ho visto di nuovo dentro la squadra, completamente. Si è sbloccato mentalmente».

CRESCITA E DEDIZIONE – I numeri raccontano più di mille parole - precisa La Gazzetta dello Sport -. Secondo i dati Opta, Lookman ha vinto 6 duelli su 15, ha tentato 5 dribbling riuscendone 3, e ha toccato un gran numero di palloni in zone calde del campo. Un segnale di coraggio e fiducia ritrovata. La sua stagione era iniziata in ritardo, dopo un’estate turbolenta condizionata dalle voci di mercato e dal sogno – poi svanito – di approdare all’Inter. Ma da settembre, tra Nigeria e Zingonia, il numero 11 ha rimesso la testa sul lavoro. «È stato importante tornare a disposizione della squadra – ha spiegato –. Ora dobbiamo crescere e tornare a vincere. Quando sono in campo, la mia priorità è aiutare la squadra».

TRA DEA E NAZIONALE – L’Atalanta ha bisogno di Lookman, e Lookman ha bisogno dell’Atalanta. Sullo sfondo ci sono i prossimi grandi traguardi: la Coppa d’Africa (dicembre-gennaio) e gli spareggi per il Mondiale con la Nigeria a marzo. Due appuntamenti per i quali Ademola vuole presentarsi al top. Intanto, il gol al Milan può rappresentare la svolta della sua stagione: un segnale forte, per sé e per la squadra, arrivato nel momento giusto.

L’ANELLO CHE MANCAVA – Juric l’ha definito un esempio di dedizione e sacrificio. Lookman, in effetti, non è solo l’uomo delle accelerazioni e dei gol spettacolari, ma anche quello che al 93’ corre all’indietro per difendere. Ora che il motore è tornato a girare, la Dea può ritrovare anche il suo trascinatore. E se il ritorno al gol coincide con la rinascita dell’Atalanta, allora davvero – come dice il gioco di lettere – Ade e la Dea sono l’uno l’anagramma dell’altra.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 29 ottobre 2025 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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