ATALANTA-MILAN 1-1 (p.t. 1-1)
4’ Ricci (M), 35’ Lookman (A)

Nel dopopartita di Atalanta-Milan 1–1, Massimiliano Allegri si presenta ai microfoni di DAZN con il consueto pragmatismo: riconosce l’intensità nerazzurra, difende il valore della propria rosa e rivendica una ripresa più ordinata e pericolosa, figlia di scelte mirate dalla panchina (Loftus-Cheek e Nkunku su tutti). Restano da alzare le percentuali nell’ultimo tratto di campo, ma il segnale – per il tecnico – è di solidità e continuità. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, partiamo dal quadro generale: quanto è stata complessa questa gara e quanto hanno inciso intensità dell’Atalanta e vostre rotazioni?
«È stata una partita difficile per l’intensità che l’Atalanta porta, non per una supposta “rosa corta”: non è così. Abbiamo qualche infortunato, è vero, ma la squadra sta reagendo e sta facendo bene. Nel primo tempo, dopo il loro gol, siamo stati costretti a difenderci perché abbiamo sbagliato tecnicamente troppe uscite palla al piede, pur avendo comunque la possibilità di giocare. Può dipendere dalla stanchezza, ma c’è anche merito dell’Atalanta. Nella ripresa si è visto un bel Milan: abbiamo avuto occasioni per vincerla, però negli ultimi 20 metri abbiamo fatto scelte sbagliate e lì dobbiamo migliorare.»

L’ingresso di Loftus-Cheek e Nkunku ha cambiato l’inerzia. È d’accordo?
«Sì, assolutamente. Abbiamo giocato meglio, anche perché loro non potevano tenere sempre la pressione alta e sapevamo che nel secondo tempo avrebbero potuto calare. In quei momenti devi alzare la qualità della scelta: passaggi puliti, tempi giusti, finalizzazione. Lì possiamo e dobbiamo crescere.»

Leao è uscito all’intervallo: scelta tecnica o problema fisico? E in vista della Roma come stanno lui e Jiménez?
«Leao ha avuto un fastidio all’anca: si era allenato, ma a fine primo tempo non stava benissimo e ho preferito toglierlo perché la squadra aveva bisogno di freschezza. Jiménez ha preso una botta, nulla di serio. Per Leao non dovrebbe essere niente di che; l’importante è recuperare. Con la Roma contiamo di avere anche Spinazzola. Ci aspettano dieci giorni in cui stringere i denti, poi la sosta ci permetterà di ritrovare tutti.»

Nel dettaglio dei cambi: che cosa le è piaciuto di più di Loftus-Cheek e Nkunku da “prima punta”?
«Nkunku da “nove” ha giocato molto bene: quando abbiamo trovato le nostre geometrie, lui ha dato profondità e pulizia. Loftus-Cheek, quando strappa in quella posizione, ti cambia il ritmo: venti minuti straordinari. Abbiamo avuto diverse situazioni favorevoli: in una, sul taglio, serviva un movimento diverso per liberare il compagno; in altre siamo arrivati al tiro ma ribattuto. Ripeto: la qualità c’è, ora serve più precisione nell’ultima scelta.»

Il gol subito nasce da una palla filtrante con squadra schierata: che lettura dà dell’episodio e della fase difensiva?
«È un gol evitabile: eravamo schierati e potevamo comportarci meglio nella gestione della linea e dell’uscita. Nel complesso, però, la squadra è stata ordinata: quando abbiamo smesso di forzare in uscita e abbiamo alzato il palleggio, abbiamo sofferto meno e creato di più.»

Classifica e striscia: questo 1–1 è più bicchiere mezzo pieno o occasione mancata?
«Per me è continuità: allunghiamo la striscia positiva con una buona ripresa e indicazioni chiare. Dispiace non aver capitalizzato le chance, ma la strada è quella: convizione nelle giocate e migliori percentuali sotto porta. Guardiamo alla Roma con fiducia.»

Sintesi allegriana: ordine prima, qualità poi. Il Milan soffre l’impatto dell’Atalanta, ma raddrizza l’inerzia con scelte mirate, riempie l’area e sfiora il colpo grosso. Il messaggio finale è pratico: recuperare energie e uomini, alzare la lucidità negli ultimi metri, conservare la continuità.

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Sezione: L'avversario / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 23:09 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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