Il Milan di Massimiliano Allegri ha un punto fermo: Rafael Leao. L’attaccante portoghese è tornato al centro del progetto rossonero, diventando il fulcro di un sistema offensivo costruito attorno al suo talento. Numeri e prestazioni raccontano una metamorfosi da esterno elegante a bomber totale, capace di unire estro e concretezza: quattro gol in appena 245 minuti stagionali, con una media di una rete ogni ora di gioco. Allegri lo ha incoraggiato a osare di più, dentro e fuori area: «Leao ha tutto per diventare un attaccante da 20-25 gol a stagione – ha spiegato il tecnico –. Sta imparando a essere più cattivo sotto porta, più cinico nelle scelte».

UNA CARRIERA TRA CONTRADDIZIONI – Il percorso di Leao non è mai stato lineare - descrive La Gazzetta dello Sport -. Nel 2022-23 chiuse con 15 reti, il suo record personale, in un’annata in cui il Milan si fermò al quarto posto. L’anno prima, quando i rossoneri conquistarono lo scudetto, i gol furono “solo” undici, ma decisivi: sette nella seconda metà di stagione e il premio di MVP del campionato.
Ora, con Allegri, Leao sembra aver trovato l’equilibrio che gli è sempre mancato: riesce a coniugare estetica ed efficacia, fantasia e freddezza, diventando per il tecnico toscano il terminale offensivo ideale.

IL NUOVO RUOLO – Accanto a Santi Gimenez, ancora a secco in Serie A, Leao si muove da attaccante moderno, più libero di cercare spazi e di alternare tagli e rientri. Nei fatti, è più centravanti del centravanti: contro il Pisa, ha toccato 64 palloni e servito 35 passaggi, mentre il compagno d’attacco si è fermato a 19 tocchi e 8 passaggi. I compagni lo cercano sempre: è il riferimento, come Modric lo è a centrocampo. La palla passa da lui, ogni azione nasce dai suoi piedi o si chiude sul suo sinistro. E quando non segna, fa segnare: la sua influenza nel gioco rossonero è totale.

UN LEADER ANCHE MENTALE – Dopo il rientro dall’infortunio, Leao ha ritrovato convinzione e continuità. I tre gol nelle ultime quattro gare lo hanno rilanciato come trascinatore tecnico ed emotivo della squadra. Due reti da fuori area – una rarità nel suo repertorio – testimoniano il lavoro sulla precisione e sulla fiducia nel tiro. Anche dai calci di rigore è arrivata una nuova consapevolezza: contro la Fiorentina ha segnato il suo primo penalty con freddezza glaciale, al 73’ della partita, regalando al Milan una vittoria pesantissima.

UN RENDIMENTO DA TOP PLAYER – La sua media realizzativa racconta la trasformazione: un gol ogni 243 minuti in carriera con il Milan (74 reti in 265 presenze), che crolla a uno ogni 61 minuti nella stagione in corso.
Dietro i numeri, però, c’è un dato più importante: la maturità. Quella di un calciatore che ha smesso di alternare picchi e pause per diventare costante, affidabile, leader vero.

IL NUOVO LEAO – Allegri lo sa e lo protegge. Rafa oggi è il simbolo di un Milan che vuole crescere senza rinunciare alla bellezza. Il tecnico lo considera il suo 10 perfetto, capace di decidere le partite con un colpo e allo stesso tempo sacrificarsi per la squadra.
Con lui, i rossoneri hanno ritrovato ritmo e gol. E se continuerà con questa media, i 20 gol previsti da Allegri non saranno un sogno: saranno solo la naturale conseguenza del suo talento.

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Sezione: L'avversario / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 08:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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