La partenza di Mateo Retegui per l'Al Qadsiah non ha suscitato alcuna polemica, anzi. Per l'Atalanta, che ha ceduto il capocannoniere della Serie A, sono arrivati quasi esclusivamente consensi. Mai come stavolta il mondo nerazzurro ha percepito un'operazione come inevitabile, addirittura doverosa, viste le cifre in gioco: 68,5 milioni di euro complessivi, di cui una plusvalenza netta vicina ai 40. Cifre che non potevano essere ignorate da un club che ha costruito il proprio successo sulla sostenibilità finanziaria e sulla capacità di trasformare talenti in oro.
OBBLIGO DI INVESTIRE - Ora però si apre una sfida cruciale: trovare l'erede giusto. Perché perdere Retegui non è una cosa da poco: 25 gol in campionato rappresentano un patrimonio tecnico difficilmente replicabile. Per di più, la Dea si appresta a una stagione di altissimo livello, con una Champions League che impone di avere un attacco competitivo fin da subito. Anche perché Scamacca, dopo un lungo stop, avrà bisogno di tempo per tornare ai livelli di qualche stagione fa. E con Ademola Lookman che potrebbe essere la seconda grande partenza, Juric rischia di ritrovarsi improvvisamente senza una buona parte del potenziale offensivo.
CHI VERRÀ DOPO RETEGUI? - La storia del club parla chiaro: da sempre l'Atalanta ha saputo reagire alle grandi cessioni rilanciando nomi nuovi e promettenti. È successo già con Vieri e Inzaghi, e in tempi più lontani con Jeppson e Rasmussen. Ma non sempre le cose sono andate per il verso giusto, come nell'estate del 1997, quando la cessione di Inzaghi portò a Bergamo Caccia e Lucarelli, incapaci di evitare una retrocessione amara. Stavolta dunque il club bergamasco è obbligato a fare un investimento importante: il profilo che arriverà a Bergamo non potrà essere una scommessa, ma un bomber già affermato, capace di garantire reti, solidità e ambizioni.
CREDIBILITÀ DA MANTENERE - La società si gioca un pezzo importante della propria credibilità - scrive Il Corriere di Bergamo -, soprattutto dopo il cambio epocale in panchina con Ivan Juric al posto di Gasperini. Il tecnico croato avrà bisogno di elementi di qualità fin dall'inizio per poter portare avanti il progetto e mantenere alto il livello raggiunto negli ultimi anni. L'obiettivo principale è chiaro: restare competitivi, giocarsi le proprie carte in Champions League e continuare a valorizzare talenti e patrimonio. Il futuro attaccante dell'Atalanta, dunque, dovrà essere un "nuovo Retegui", o meglio ancora, un bomber che sappia garantire certezze e conferme.
UN PASSO CHE NON PUÒ ESSERE SBAGLIATO - La storia atalantina insegna che non sempre si vince con le plusvalenze, e che certi passi non si possono sbagliare. Con il tesoretto di Retegui tra le mani, la Dea non può permettersi errori. Ora è fondamentale individuare un profilo all'altezza per ripartire subito e dare continuità al miracolo bergamasco. Juric aspetta, i tifosi anche: la caccia al nuovo bomber è aperta. E questa volta è vietato fallire.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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