Il Bayern Monaco ha scherzato con l'Inter nel turno di Coppa, con i nerazzurri che sembrano però avere dei problemi ben più profondi - e palesati anche contro il Torino - di una sconfitta per 2-0 contro i bavaresi, probabilmente una delle squadre più forti del calcio europeo. Per come è maturata la sconfitta con il Bayern c'è da pensare, per come si è evoluta la vittoria con il Torino, probabilmente anche. La Roma è riuscita a perdere contro il Ludogorets, unico club bulgaro di un certo livello, ma nella passata annata aveva anche preso goleada dal Bodo Glimt. Può essere un incidente di percorso, ma anche con l'Udinese c'è stata più o meno la stessa cosa. Poi c'è la Juventus, che va sotto 2-0 subito contro il Paris Saint Germain, ma poi Elkann è addirittura soddisfatto della sconfitta. Una volta vincere era l'unica cosa che contava, probabilmente negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Così come per tutte le squadre italiane, uscite con le ossa rotte dalle Coppe, senza la possibilità di un appello.

Perché anche Fiorentina e Milan non hanno fatto bottino pieno, contro due squadre inferiori. Se è vero che il Salisburgo però non perde da tantissimo in casa, anche contro avversari molto forti, dall'altro è sembrato che le fatiche del derby abbiano influito molto. Tantissimi i passaggi sbagliati nel secondo tempo, perdendo palloni sanguinosi davanti all'area. Okafor manda fuori da due passi, Sesko non approfitta del passaggio suicida di Theo Hernandez che rischia di portare al 2-1. I viola addirittura non sono andati oltre al pari con il Riga. Vale quanto detto per la Roma, che l'anno scorso ha perso con il Bodo Glimt e poi ha alzato la Coppa. Si può steccare, ma se tantissimi club steccano tutti insieme qualche domanda dobbiamo farcela. Forse dovremmo smettere di incensare le nostre squadre per ogni risultato discreto? Poi c'è Il Napoli, per carità, come la Lazio: entrambe con una storia da raccontare (e da raccontarsi) per qualche mese qui in avanti.

Al netto del campionato iniziato, oramai a ogni conferenza stampa c'è qualcuno che decide di alzare la voce con chi ha fatto una domanda scomoda o, più semplicemente, meno intelligente di quanto avrebbe dovuto. Vero è che solitamente gli allenatori rispondono sempre le solite quattro banalità, ma oramai le risposte sgarbate sono all'ordine del giorno, come se qualcuno non potesse chiedere nel rispetto della persona che ha di fronte. Sarebbe poi bello riuscire a capire perché gli allenatori fanno certe scelte, vedere gli allenamenti, vivere diversamente il calcio. Oramai i veleni vengono trovati anche dove non ci sono, per coprire mancanze. La colpa è di noi giornalisti, perché alle volte dovremmo essere più corporativi nei confronti di chi è sgarbato. Ma è una storia vecchia come il mondo e che, di fatto, non cambierà mai.

Sezione: Calciomercato / Data: Dom 11 settembre 2022 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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