Se una settimana fa Raiola ha fatto capire che Haaland è sul mercato, con dieci squade che potrebbero acquistarlo, dall'altra lavora sottotraccia per altre situazione che sembano togliergli il tempo. Perchè il centravanti norvegese è il giocatore più seguito da tutti i club europei, ma non è l'unico dell'agente. Il domino nell'occasione è quello che può portare Malen del PSV Eindhoven al Borussia Dortmund, Boadu dall'AZ al PSV, giusto per chiudere tre operazioni che farebbero il bene del suo portafogli ma anche quello dei suoi assistiti.
Non è però l'unico grande assistito che può cambiare club. Perché Haaland piace a tutti, ma Donnarumma certo non è da meno. Il Milan sa di essere ai minimi storici con il rapporto con il proprio portiere che, perlomeno, è un chiaro tifoso rossonero e probabilmente non vorrebbe cambiare. Come per qualsiasi professionista, Donnarumma incluso, è giusto pensare che sono i soldi a muovere le idee e le persone, al netto della voglia di rimanere in rossonero. Fosse per lui il rapporto sarebbe quasi cosa fatta, ma va detto che la forbice fra club ed entourage è abbastanza larga. Ora Donnarumma prende 6 milioni di euro, Raiola ne vuole circa il doppio, ma il problema è anche tecnico: questa stagione dev'essere quella della consacrazione, con una finestra europea nella prossima annata. Il suo agente lo sa benissimo, come la scadenza contrattuale gli permette di recuperare i soldi non presi, quattro estati or sono, con Mirabelli e Fassone. Ci sarà una commissione da capogiro, questo è sicuro.
Gli altri due nomi pesanti sono quelli di Romagnoli e di Pogba. Il difensore centrale del Milan, che ha ereditato la fascia di capitano dopo l'interregno dovuto al rinnovo di Donnarumma, sta trattando il rinnovo da parecchio tempo, senza trovare però un accordo. Anche per lui il problema c'è, visto che fra 12 mesi si troverà eventualmente senza contratto ed è il momento per trovare l'ultimo accodo - il più remunerativo - della propria carriera. E poi finire in panchina con Tomori titolare non è certo un bel modo per cercare un accordo per prolungare. Infine Paul Pogba. Qualch settimana fa Raiola aveva detto che il centrocampista fancese avrebbe lasciato il Manchester United perché oramai fuori dai progetti sia di Solskjaer, ma anche nelle idee. Bruno Fernandes, nelle ultime settimane, lo sta eclissando. Di lui si parla pochissimo ma qualcosa cambierà. Da capire anche cosa faranno Moise Kean (al Paris Saint Germain, sì, ma in prestito secco dall'Everton) e Stefan de Vrij, che non ha ancora rinnovato il contratto. Insomma, sarà un'estate con un protagonista evidente.
La Juventus di questa sera, vittoriosa anche senza Cristiano Ronaldo, sembra proiettarsi verso il futuro. Niente difesa a tre, più centrocampisti offensivi, un centravanti vero, fuori sia CR7 che Dybala che, quando sono in campo, rappresentano un evidente equivoco tattico. I migliori al mondo vanno fatti sempre giocare, questo è evidente. Però la sensazione è che finalmente questa Juventus possa fare anche a meno delle sue stelle. Magari trovandone altre da lanciare. Così Inter-Atalanta, anche grazie alla vittoria di Pirlo allo Stadium, non è più un crocevia certo per lo Scudetto. Sicuro servirà per testare le ambizioni di Gasperini, dell'Inter e del Milan, tutte costrette a rispondere a una Juventus in buono spolvero. Che gioca con Bernardeschi, Rabiot e Ramsey, battendo la Lazio. In altri tempi non sarebbe cosa da poco, nemmeno comprensibile fino in fondo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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