Sabato sera alla New Balance Arena non arriverà solo una squadra in forma, ma una compagine che sembra aver trovato quella chimica magica che spesso precede i grandi traguardi. A certificare lo status della Roma di Gian Piero Gasperini è uno che di fasce e di scudetti nella Capitale se ne intende: Vincent Candela. L'ex laterale francese ha analizzato il momento giallorosso, lanciando quello che suona come un vero e proprio avvertimento all'Atalanta: l'avversario è di quelli che puntano al bersaglio grosso, plasmato a immagine e somiglianza del suo condottiero.

IL TOCCO DI RE MIDA – Per Candela, la classifica attuale non è un caso, ma la logica conseguenza del "fattore G". Se l'Inter resta la corazzata da battere e le recenti vittorie di Milan e Napoli insegnano che nulla è impossibile, è la panchina a fare la differenza. «Gasperini è il vero valore aggiunto, trasforma un po' tutto in oro», spiega Candela senza giri di parole ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Un concetto che a Bergamo è ben noto e che ora sta facendo sognare Roma. «La sua esperienza è decisiva: è un tecnico capace di prendere un giocatore da 5 e portarlo a 7, o di trasformare un 6 in un 8. Squadra e società vanno celebrate per questo percorso».

LA FORZA DEL BRANCO E I GIOVANI – Il segreto, secondo l'ex numero 32, risiede in un collettivo dove "uno vale uno" nel sacrificio, ma dove il talento dei singoli viene esaltato dal sistema. Candela si sofferma sui gioielli classe 2000 che stanno mettendo le ali alla formazione di Gasp. Tra questi c'è Wesley, a lungo inseguito dall'Atalanta in estate: «Mi piace a sinistra, mi ricorda quello che facevo io con il piede destro. Deve lavorare sulla tecnica, ma ha corsa e un'agonismo speciale». Elogi anche per Koné («Un gigante in entrambe le fasi») e per Soulé, a cui Gasperini «ha dato un'anima».

L'ELOGIO DI CRISTANTE – Ma l'investitura più pesante, quella che forse più deve far riflettere in ottica tattica per la sfida di sabato, riguarda un grande ex nerazzurro: Bryan Cristante. Per Candela è lui l'insostituibile, il perno attorno a cui ruota tutto il meccanismo. «Lo dico dal primo giorno: non sarà Totti o Zidane, ma è intelligentissimo e in campo garantisce un equilibrio fondamentale», sottolinea il francese. «Sa verticalizzare, porta il pressing, trascina i compagni. C'è un motivo se, alla fine, gioca sempre lui con qualsiasi allenatore».

Le parole di Candela dipingono una Roma consapevole e feroce, guidata da un allenatore che ha saputo replicare anche lontano da Bergamo il suo metodo vincente. Per Palladino e i suoi ragazzi, la sfida di sabato sarà un test di maturità contro una squadra che, per ammissione dei suoi stessi miti, non si pone più limiti.

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Sezione: Interviste / Data: Mer 31 dicembre 2025 alle 09:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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