Manca un mese alla chiusura del calciomercato ma, mai come quest’anno, la serie A sta dormendo sonni profondi. Non è detto che acquistare significa migliorarsi o spendere equivale a vincere ma sicuramente l’ultima stagione ha dimostrato che molti club avrebbero avuto bisogno di rinforzi seri. Problema due: molti Presidenti hanno cambiato allenatore e sappiamo che, ad esempio la Lazio, se passi da Inzaghi a Sarri cambia il mondo; cambia tutto. Non possiamo aspettare sempre le ultime due settimane per fare tutto. Rispetto al 2020 abbiamo speso 500 milioni di euro in meno. Inutile parlare dei club singoli perché il male è comune. Capiamo, però, anche le società che hanno paura a fare investimenti in questo clima di incertezza. Tra tre settimane riparte il campionato e abbiamo un Governo che ancora non ci ha detto come riaprire la campagna abbonamenti e quanta gente potrà entrare allo stadio. La colpa non è tutta delle società. Abbiamo vinto un Europeo ma le istituzioni erano brave solo a fare passerelle e rilasciare interviste trionfanti.
La Juventus prende Kaio dal Santos e ha fatto un bel blitz ma non pensiamo che con questa operazione i bianconeri abbiano alzato la qualità della squadra del futuro. La Juve ha bisogno di innesti urgenti. Il primo è Locatelli che consideriamo fatto ma serve anche Pjanic in questa squadra. Il centrocampo va sistemato definitivamente e in attacco abbiamo capito che Allegri punterà tutto su Dybala, non a caso vuole il rinnovo, ma dovrà anche pensare a come gestire Ronaldo perché nonostante i rumors ha poco mercato a quelle cifre e cn quella carta di identità. Resterà sul groppone della Juve e probabilmente, per pesare di meno, Ronaldo sarà anche “costretto” a rinnovare.
Molto bene il Napoli contro il Bayern Monaco. Favolosa la squadra di Spalletti, nonostante un mezzo acquisto. Da risolvere il problema Insigne urgentemente ma il Napoli non sottovaluti il mercato estivo. I rinforzi servono e le illusioni finiscono a ferragosto. La stagione sarà lunga e dura ma questo Napoli deve tornare urgentemente in Champions League. La concorrenza sarà agguerrita e Spalletti è consapevole che in questa squadra manca ancora qualcuno. Certamente delle grandi è quella che deve fare meno ma fare poco non equivale a non fare nulla. De Laurentiis, in questi anni, non ha mai alzato l’asticella; ha sbagliato perché come è accaduto lo scorso anno all’Inter, in questi dieci anni, poteva capitare al Napoli cucirsi uno scudetto sul petto e sappiamo cosa significherebbe vincere uno scudetto a Napoli.
E’ stata l’estate dei rimpianto e sarà anche l’inverno dei rimpianti. L’Italia ha perso con troppa scioltezza tre simboli di questa serie A. Li abbiamo fatti scappare in Francia, Spagna e Ucraina in troppo silenzio. Dovremmo essere più bravi a trattenere i professionisti di valore. Donnarumma ci ha fatto vincere un Europeo e anche se insultiamo lui, la famiglia e Raiola non risolviamo il problema. Il nostro portiere della Nazionale se ne è andato dal Milan, il Milan ha preso 0 euro e nessun club italiano (poteva solo la Juventus) è stato in grado di trattenerlo in Italia. Uno spreco. Storia diversa, ma non troppo, quella di De Paul. L’Udinese ha aspettato tre anni per venderlo. L’Atletico Madrid l’ha pagato 35 milioni di euro, non 200, e nessuno in Italia ha anticipato Simeone. Qui la colpa è soprattutto del Milan che tornava in Champions League e per come gioca Pioli, 4-2-3-1, avrebbe avuto bisogno dell’argentino a cifre accessibili. Non ultimo, ma errore palese del nostro calcio, l’addio di Roberto De Zerbi. Perdere De Zerbi, trasferitosi in Ucraina, è uno smacco alla serie A. Su Sportitalia stiamo vedendo tutte le sue partite in diretta e in esclusiva. Anche gli ucraini stanno capendo che è due giga avanti a tutti gli altri allenatori e, come dicono i suoi colleghi, è l’unico che fa la ripartenza dal basso non per moda ma per vantaggi oggettivi. La serie A sarà più povera rispetto a pochi mesi fa. E’ tornato Mourinho ma dovremo vedere se è lo stesso di qualche tempo fa. Abbiamo perso anche Conte e sicuramente senza colpi a sorpresa sarà un campionato con meno appeal rispetto a quello che ha riportato l’Inter sul tetto d’Italia. Avete ragione, la Juve ha di nuovo Allegri e non Pirlo. Sì, questo lo avevo dimenticato. E non è poco. Scusate ma ad agosto fa caldo…
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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