A margine del suo intervento sul palco del Festival dello Sport di Trento, Thomas Tuchel ha risposto alle domande dei giornalisti in zona mista. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.
Come giudica la gara contro la Juve, a distanza di qualche giorno?
"Sei molto coraggioso a pormi questa come prima domanda (ride, ndr). Ci è voluto un po' per analizzarla, perché è stata una partita un po' strana: sentivamo di essere in controllo, ma abbiamo commesso errori superficiali e abbiamo perso un po' di fiducia. Nel complesso, è stata una partita piuttosto strana: non è stata una gara giocata male, ma qualcosa non è andato e ovviamente il risultato non ci soddisfa. A volte, però, nel calcio va così: tutti noi odiamo perdere, ma può succedere, abbiamo grande rispetto per la storia della Juve e per la qualità dei loro giocatori e del loro allenatore. Sono molto contento della reazione che abbiamo avuto nelle gare successive, come spesso accade dopo una sconfitta abbiamo modificato qualche dettaglio. C'è sempre una lezione da trarre, in ogni gara".
Che opinione ha del calcio italiano?
"Sono cresciuto guardando le grandi squadre italiane e la rivalità tra le big tedesche e quelle del vostro Paese. Sono cresciuto con Inter e Milan, nelle quali hanno militato molti giocatori tedeschi, ma anche con la Juventus e con il Napoli. Amo i colori, le magliette, la passione per le partite. Ho la sensazione che la Serie A stia diventando sempre più forte, l'Atalanta ha avuto un'enorme influenza sullo stile di gioco con Gasperini. Vedo una Serie A molto intrigante: è bello vedere le partite, c'è grande qualità, intensità e un livello tattico molto alto".
Gasperini è il suo allenatore preferito in Italia?
"Non ho detto questo, ma quando abbiamo giocato contro di loro era chiaro ci fosse qualcosa di speciale. Magari qualche aspetto del suo credo va contro i nostri capisaldi, ma ha avuto grande successo, e quindi merita solo complimenti per quello che sta facendo. Oltre a questo, è una bella persona, molto umile. Ho grande rispetto per gli allenatori e i club italiani".
Jorginho può vincere il Pallone d'Oro?
"È sulla lista, quindi lo può vincere. Come ho detto in precedenza, non sono un grande fan dei premi individuali nel calcio: non ho mai visto un calciatore vincere da solo una partita, e credo che non lo vedrò mai. Ma sarei felice di vederlo vincere: sono contento di averlo in squadra, apprezzo molto la sua intelligenza calcistica, e perdipiù è un ragazzo molto divertente".
Ci sono allenatori italiani che l'hanno influenzata nella sua carriera?
"Certo. Guardo molte partite, e da ognuna di esse posso imparare molto. La Serie A sta migliorando molto, Gasperini è stato un 'game-changer' nella scorsa stagione di Champions. Vedere altre partite ti apre la mente, mette in discussione le tue convinzioni, e ti rende un allenatore migliore".
Conte l'ha criticata per il modo in cui utilizza Lukaku. Come risponde?
"L'ho visto in hotel prima della partita, so che ha commentato la gara di Champions. Non l'ho sentito personalmente, ma sono sicuro che non abbia criticato me: se ha analizzato la gara nello specifico ha ragione, perché Lukaku non ha giocato al meglio delle sue possibilità. Ma in generale posso dire che ci siamo adattati al suo stile di gioco, e che lui si è adattato al nostro. Stiamo ancora studiando come rendere Romelu il più efficace possibile. Di certo non ci sono problemi tra me e Conte: ha commentato una partita per la tv italiana, era dunque suo diritto esprimere un'opinione".
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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