Settecentonovanta giorni dopo il suo trasferimento a Parigi, Gianluigi Donnarumma s'è ritrovato ancora una volta nel mirino dei tifosi del Milan. Per il numero uno dell'Italia sono arrivati fischi dalla Curva Sud alla lettura delle formazioni e poi durante la partita. Fischi comprensibili se, come accadrà, avesse avuto addosso la maglia del Paris Saint-Germain. Molto meno ieri, perché al braccio aveva la fascia di Capitano e sul petto la maglia della Nazionale.
Non è la prima volta, a questo punto c'è da pensare che difficilmente sarà l'ultima perché il tempo in questo caso non sembra risanare la ferita. Perché i fischi che due anni fa erano spiegabili con un amore appena concluso oggi afferiscono di più alla sfera dell'accanimento. Anche se nel frattempo al Milan è arrivato e s'è imposto un portiere almeno altrettanto forte.

La conferma che quella parentesi non si sarebbe conclusa con Italia-Spagna arrivò già lo scorso anno. Settembre 2022, Italia-Inghilterra decisa da un gol di Giacomo Raspadori. Alla vigilia l'allora Capitano degli Azzurri Leonardo Bonucci etichettò come 'Senza cervello' coloro che avrebbero fischiato Donnarumma. I fischi arrivarono, puntuali. Così come puntuali sono arrivati ieri. Per fortuna senza conseguenze, ora come allora. Due prestazioni da 6.5 in pagella per testimoniare che Donnarumma è molto più portiere dalle grandi intuizioni tra i pali piuttosto che Paperumma, anche se fa notizia solo in questa circostanza.

"Fischi indegni", ha detto ieri Frattesi che nella settimana del derby c'è andato giù pesante come e più di Bonucci. Non la stessa linea di Spalletti. "Siamo professionisti. Bisogna stare zitti", ha detto il ct che sa come misurare le parole per raccogliere consensi e l'appoggio dei tifosi. Che sa come una parola fuori posto oggi potrebbe diventare un boomerang domani.
Però al netto delle opinioni anche illustri e autorevoli quella dei fischi al portiere della Nazionale resta una pagina spiacevole del nostro calcio. Di cui abbiamo già parlato, di cui stiamo parlando e ne parleremo ancora perché la Nazionale non ha smesso ieri sera di giocare a San Siro e Donnarumma continuerà a essere il portiere dell'Italia nei prossimi anni, anche se tutti i suoi detrattori (sono tanti) lo vorrebbero in panchina.

"Bisogna prendersi cura del talento, lavorarci, altrimenti rischia di sfociare in presunzione", ha detto Spalletti al suo portiere prima e dopo Italia-Ucraina 2-1. Ha ragione, perché la crescita negli ultimi due anni non ha risposto ad aspettative che dopo l'Europeo - vinto grazie alle sue parate - erano altissime.
Però resta ancora il miglior giocatore che abbiamo in una Nazionale senza campioni. E la pensa così anche Vicario, per molti il portiere che dovrebbe prendere il suo posto. Ha 24 anni, ha alle spalle già 56 partite con la maglia dell'Italia e da ragazzo prodigio ha tutte le carte in regola per diventare il recordman di presenze in Azzurro. Non è scontato, ma è possibile che sarà ancora lui il portiere della Nazionale per i prossimi 10 anni. E dato che il Meazza al pari dell'Olimpico è la casa dell'Italia, c'è da chiedersi se a questa storia verrà mai messo un punto. Purtroppo, non sembra questa la direzione.

Sezione: Italia / Data: Mer 13 settembre 2023 alle 22:52
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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