La sua Italia vince e convince. Quarta vittoria in altrettante gare, 16 gol fatti e una solidità che inizia a fare la differenza. Gennaro Gattuso, al termine del successo per 3-0 su Israele che ha consegnato agli Azzurri il secondo posto matematico nel gruppo I e l’accesso ai playoff per i Mondiali 2026, ha parlato ai microfoni della Rai, mostrando soddisfazione e orgoglio per la prestazione dei suoi uomini.

LA RISPOSTA CHE CERCAVA – «Siamo stati bravi, la partita di un mese fa ce la ricordiamo tutti – ha esordito Gattuso –. Faccio i complimenti ai ragazzi: hanno coperto bene il campo e mantenuto ordine in ogni fase di gioco. Sono felice soprattutto per non aver subito gol. Abbiamo dimostrato grande spirito e compattezza, ed era quello che volevo vedere. Oggi avevamo tutto da perdere e invece abbiamo fatto esattamente la gara che dovevamo». La prestazione dell’Italia è stata quella di una squadra matura: attenta, organizzata e cinica nei momenti chiave. «Si è parlato tanto di noi – ha aggiunto il ct – ma questa sera abbiamo risposto con i fatti. È una vittoria importante per il morale e per la crescita del gruppo».

UN ITALIA CON IDENTITÀ – Gattuso ha sottolineato i numeri del suo percorso: 16 gol in 4 partite e una ritrovata solidità difensiva. Ma l’attenzione, più che ai dati, va all’atteggiamento: «Dobbiamo imparare a soffrire, perché poche squadre al mondo riescono a dominare per 90 minuti. Quando abbiamo la palla sappiamo cosa fare, ma dobbiamo continuare a crescere in compattezza e mentalità, centimetro dopo centimetro». L’ex centrocampista ha trovato la chiave del suo progetto tecnico: equilibrio e spirito collettivo. Non una rivoluzione, ma una Nazionale che ha ricominciato a riconoscersi.

SGUARDO AL FUTURO – Con i playoff già in tasca, il pensiero del ct è proiettato a marzo, quando si deciderà tutto. «Dobbiamo sperare di arrivarci con la rosa al completo – ha dichiarato –. A novembre avremo due test seri e magari proveremo qualcuno che ha avuto meno spazio, ma l’obiettivo resta lo stesso: costruire una squadra che stia bene dentro e fuori dal campo». Gattuso ha poi ribadito il suo concetto chiave: la forza del gruppo. «Non contano solo i titolari, ma tutti quelli che fanno parte di questo percorso. Se continueremo a lavorare così, con umiltà e spirito di sacrificio, potremo dire la nostra anche a marzo».

UNA NAZIONALE CHE TORNA A CREDERCI – Il ct chiude la serata di Udine con il sorriso, consapevole di aver riportato fiducia e compattezza in una squadra che sembrava smarrita. L’Italia non è ancora al Mondiale, ma ha ritrovato la sua anima: quella di un gruppo unito, guidato da un tecnico che non promette miracoli, ma pretende lavoro, disciplina e identità.

E mentre il cammino riparte verso i playoff di primavera, la sensazione è che questa volta l’Italia di Gattuso abbia davvero imparato a soffrire per vincere.

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Sezione: Italia / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 23:01
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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