Torino-Atalanta non sarà mai una partita qualsiasi per Ivan Juric. L’attuale tecnico nerazzurro ritrova lo stadio che è stato la sua casa per tre anni, con 122 panchine che ne fanno l’allenatore con più presenze della sua carriera. Numeri importanti, ma che raccontano un’avventura fatta di alti e bassi, tra piazzamenti dignitosi e occasioni mancate.

TRENI PERSI E OCCASIONI SFIORATE – Il bilancio dei tre campionati granata è cristallino - ricorda e descrive L'Eco di Bergamo -: decimo, decimo e nono posto, sempre in orbita metà classifica e mai oltre il confine europeo. Cinquanta punti nel 2021/22, 53 nelle due stagioni successive, con 45 vittorie, 36 pareggi e 41 sconfitte complessive. Un bottino che fotografa una squadra solida ma senza l’acuto che il popolo granata aspettava da tempo.

UN CLIMA MAI SERENO – Non sono mancate le tensioni: il rapporto con Urbano Cairo è stato spesso burrascoso, e il pubblico granata non ha mai del tutto abbracciato il suo calcio. Juric stesso, al termine della sua avventura, aveva ammesso: «Non c’erano i presupposti per continuare: troppa negatività, poche gioie». Parole che raccontano il peso di un clima difficile, fatto di incomprensioni e critiche costanti.

I SUOI UOMINI – Domani Juric incrocerà ancora qualcuno dei suoi fedelissimi. Vlasic, Lazaro, Ilic, Tamèze e Zapata (ancora in recupero dal crociato) sono rimasti come testimoni del suo triennio. Il croato li ha plasmati e lanciati, portando a Torino soprattutto Ilic e Tamèze direttamente da Verona. Tra i suoi pupilli c’erano anche Rodriguez, reinventato difensore centrale, Sanabria e Ricci, tutti diventati punti di riferimento sotto la sua gestione.

LA SFIDA PIÙ DELICATA – Per Juric non è solo un ritorno. È soprattutto una partita spartiacque. L’Atalanta arriva al Grande Torino reduce dal tonfo di Parigi e con un inizio di stagione complicato: tre prestazioni negative su quattro, un’identità ancora da costruire e l’urgenza di rialzarsi. Vincere contro il suo passato darebbe una svolta non soltanto alla classifica, ma anche al morale di un gruppo che deve ritrovare certezze.

Torino-Atalanta sarà quindi molto più che un incrocio di calendario: per Juric è un crocevia emotivo e professionale. Il ritorno nella sua ex casa lo mette di fronte a una verità inevitabile: il passato granata lo ha segnato, ma adesso deve dimostrare che a Bergamo può scrivere un capitolo diverso. Perché il tempo delle mezze misure è già finito.

Vuoi che ne prepari anche una versione “taglio opinione/editoriale”, dove oltre ai fatti aggiungiamo riflessioni personali su cosa rappresenta questo ritorno per Juric e per la Dea?

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 20 settembre 2025 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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