Oggi Luis Enrique ha fatto discutere scegliendo di osservare il primo tempo di PSG-Atalanta dalla tribuna. Una novità? Non proprio. A ricordarlo è Angelo Gregucci, che nel 2007, alla guida del Vicenza, provò la stessa soluzione. «Già da calciatore pensavo che chi doveva prendere le decisioni cruciali fosse posizionato nel punto peggiore dello stadio, cioè la panchina» spiega l’allenatore.

L’ESPERIMENTO - All’epoca Gregucci lasciava il posto a Cevoli (oggi ct di San Marino): «Lui stava in panchina, io dall’alto - rivela a TMW -. L’idea era quella di unire le mie indicazioni tattiche con la sua gestione dal campo. Nei momenti di scelta rapida ero comunque io a decidere, perché vedevo la partita meglio». L’esperimento durò un mese: «Quattro, cinque partite. Poi arrivarono dubbi e pressioni: dovevo salvare la squadra e non ebbi la forza di continuare».

UNA VISIONE MODERNA - Secondo Gregucci, il tempo gli ha dato ragione: «Oggi tutti i match analyst sono in tribuna, ma per me sarebbe giusto il contrario: loro a bordo campo, l’allenatore sopra. Con i walkie-talkie il collegamento sarebbe diretto. La strategia si vede meglio dall’alto, il contatto coi giocatori lo gestisce l’assistente».

IL FUTURO DEL RUOLO - Gregucci rivendica di essere stato un precursore: «Io l’avevo pensato e fatto, ma ero troppo avanti. Ora che gli staff sono così strutturati, chi comanda deve stare nel punto di vista migliore. Le decisioni sensibili devono essere centralizzate». E guarda avanti: «Nella mia ultima fase di carriera vorrei sperimentare di nuovo questa figura. Mi ispiro a Sir Alex Ferguson, un vero capo tecnico. In Italia l’esperienza di Ranieri alla Roma va in questa direzione: non tutti sono come lui, ma servono figure così».

Sezione: Interviste / Data: Ven 19 settembre 2025 alle 12:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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