ATALANTA-JUVENTUS 1-2 (0-0)
73' David (J), 77' Vlahovic (J), 90' Samardzic (A)

Una serata di grande calcio e di grande pubblico ha acceso la 26ª edizione del Trofeo Achille e Cesare Bortolotti, con la Juventus che si è imposta per 2-1 sull’Atalanta alla New Balance Arena, davanti a oltre 20mila spettatori. Un test vero, a pochi giorni dall’avvio della stagione, che ha mostrato spunti interessanti da entrambe le parti ma anche differenze nella freddezza sotto porta.

IL MATCH – Primo tempo senza reti, ma non senza emozioni.
La Juventus parte meglio, con Koopmeiners e Yildiz a guidare le prime offensive, trovando però sulla loro strada un Carnesecchi in grande serata. L’ex portiere della Cremonese salva su Yildiz e poi compie un intervento prodigioso su Koopmeiners, fischiatissimo a ogni tocco dal pubblico nerazzurro. L’Atalanta si affida invece a fiammate di Scamacca e alle invenzioni di De Ketelaere, ma Di Gregorio risponde presente.

LA SVOLTA – David e Vlahovic decidono il Trofeo.
La ripresa si accende dopo l’ora di gioco. Al 73’, è Jonathan David a firmare il primo gol della sua avventura bianconera: girata acrobatica da applausi e Carnesecchi battuto. La Dea accusa il colpo e quattro minuti dopo incassa il raddoppio di Dusan Vlahovic, glaciale davanti al portiere su assist di Joao Mario. In pochi minuti la Juve indirizza la partita.

ORGOGLIO DEA – Samardžić accende il finale.
Juric pesca dalla panchina e trova la risposta giusta: al 90’, Lazar Samardžić riapre il match con una perla personale, destro d’esterno che sorprende Di Gregorio e manda in visibilio la curva nerazzurra. L’assalto finale porta a un colpo di testa pericoloso di Kamaldeen, ma l’estremo difensore bianconero salva il risultato e consegna il trofeo nelle mani della Juventus.

LE IMPRESSIONI – Una Dea a due facce, Juve più solida.
L’Atalanta, a tratti, ha mostrato sprazzi di qualità e idee interessanti, soprattutto con De Ketelaere e Scamacca, apparso finalmente in crescita. Ma l’assenza di Ederson e la condizione ancora da rifinire hanno pesato nel cuore della squadra. La Juve, dal canto suo, ha fatto valere la maggiore concretezza, sfruttando l’impatto devastante di David e la lucidità di Vlahovic.

Un test che lascia segnali diversi: la Juve di Tudor sembra già avere identità e cinismo, mentre la Dea di Juric sa di poter contare su entusiasmo e alternative, ma deve ancora trovare la brillantezza giusta. Domenica prossima contro il Pisa sarà tempo di fare sul serio: là non basteranno applausi, serviranno i punti.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 16 agosto 2025 alle 22:46
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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