Una tragedia assurda, maturata nel cuore della notte tra sabato e domenica, lascia ancora aperti molti interrogativi. L'omicidio di Riccardo Claris, consulente finanziario di 26 anni, ucciso con un colpo di coltello a Bergamo, potrebbe avere radici nella rivalità calcistica tra Atalanta e Inter. Tuttavia, il quadro degli eventi appare ancora frammentario, con testimonianze discordanti e dinamiche da chiarire.

L'OMBRA DELLA RIVALITÀ DA STADIO
Per i carabinieri del Reparto operativo di Bergamo la pista della rivalità calcistica non è ancora del tutto esclusa. Riccardo Claris era un tifoso atalantino, presenza abituale nella Curva Nord del Gewiss Stadium, anche se descritto dagli amici come una persona lontana dall'indole aggressiva degli ultrà. Jacopo De Simone, diciottenne arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, è invece tifoso interista, ma estraneo ai gruppi organizzati della Curva Nord interista. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito cori provocatori, forse slogan calcistici, recitati a bassa voce durante i primi attriti dentro il Reef Cafè. Lo stesso De Simone avrebbe ammesso un coro provocatorio davanti ai carabinieri, confermando indirettamente la possibile origine da stadio della lite.

L'AGGRESSIONE E LA VERSIONE DELL'ARRESTATO
«Volevo solo proteggere la mia famiglia e la mia casa», avrebbe dichiarato Jacopo De Simone ai militari dopo il fermo. Secondo la sua ricostruzione - spiega L'Eco di Bergamo - sabato notte il suo gruppo sarebbe stato inseguito da un gruppo di ragazzi, tra cui Claris, dopo alcuni screzi nel locale. Una volta rifugiatosi nell'appartamento in via Ghirardelli con quattro amici, De Simone avrebbe espresso timore per l'assenza del fratello gemello e della fidanzata, che si erano attardati lungo la strada. A quel punto, la madre del ragazzo sarebbe scesa in strada per cercare di calmare gli animi. Ma, stando alle indagini in corso, qualcosa sarebbe precipitato improvvisamente.

IL DUBBIO SUL MOMENTO DEL COLPO
Gli inquirenti stanno analizzando attentamente i dettagli dell'aggressione. Due le ipotesi principali al vaglio del pm Guido Schininà: il primo scenario vede il gruppo di Claris rimanere minaccioso sotto il palazzo, facendo sentire De Simone e la sua famiglia sotto assedio. Il secondo, più improvviso e inatteso, descrive De Simone uscire improvvisamente dal portone brandendo un coltello da cucina e colpire alle spalle Riccardo Claris, proprio nel momento in cui il gruppo della vittima stava per allontanarsi. Decisivo, per chiarire questo dubbio, sarà l'esito dell'autopsia, in programma all'ospedale Papa Giovanni e affidata al medico legale Luca Tajana.

IL RUOLO DEI TESTIMONI
I carabinieri, intanto, hanno già sentito almeno dieci persone tra amici, testimoni oculari e vicini di casa per ricostruire gli esatti passaggi e le dinamiche di quei drammatici momenti. Particolare attenzione è dedicata al tragitto di circa 450 metri che separa il Reef Cafè, luogo delle prime tensioni, dal punto esatto dove Claris è stato colpito a morte. Verificare la presenza di contatti o meno tra i due gruppi servirà a stabilire se aggiungere ai capi d'accusa anche il reato di rissa e identificare eventuali ulteriori responsabili. In questo senso, decisive saranno anche le immagini delle telecamere presenti in zona.

L'INTERROGATORIO DI GARANZIA
Questa mattina, davanti al gip Maria Beatrice Parati del Tribunale di Bergamo, si terrà l'interrogatorio di garanzia di Jacopo De Simone, assistito dall'avvocato Luca Bosisio. Sarà questa l'occasione per comprendere meglio le intenzioni e lo stato d’animo del diciottenne nei minuti decisivi della tragedia. Dopo il delitto, infatti, il ragazzo era fuggito assieme ai suoi amici, per poi ritornare in strada accompagnato dalla madre e consegnarsi alle forze dell'ordine.

A poche ore dall'interrogatorio che potrebbe fornire nuovi dettagli, Bergamo resta sospesa fra incredulità e dolore. Quella che è iniziata come una semplice serata fra amici si è trasformata in una notte di sangue e angoscia. Una tragedia che, indipendentemente dalle cause, lascia un'intera città a interrogarsi sull'assurdità e sulla fragilità della vita di fronte a gesti che cambiano irreparabilmente il destino di tante persone.

© foto di TuttoAtalanta.com
Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 06 maggio 2025 alle 09:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print