L'Inter vince ma piange: Como amaro, scudetto al Napoli

Vittoria amara per l’Inter al Sinigaglia contro il Como, nell'ultima giornata di Serie A. Il successo per 2-0 grazie alle reti di De Vrij e Correa non basta ai nerazzurri per conquistare il titolo: le notizie provenienti da Napoli, dove il gol dell'ex Lukaku chiude i giochi contro il Cagliari, cancellano rapidamente ogni speranza. L'immagine più forte della serata restano le lacrime in panchina di Lautaro Martinez, simbolo di una stagione vissuta sull'altalena.

GOL ED ESPULSIONE - La partita era iniziata subito nel segno dell'aggressività nerazzurra: Darmian, dopo pochi minuti, sfiora il gol, ma Perrone salva sulla linea. È proprio De Vrij, al 22', a trovare la rete del vantaggio con un colpo di testa preciso su calcio d'angolo battuto da Calhanoglu. Pochi istanti prima dell'intervallo, il Como resta in dieci per l'espulsione diretta di Pepe Reina, che nell’ultima gara della sua carriera atterra Taremi fuori dall'area. Il pubblico lo saluta con una standing ovation.

RIMPIANTI TUCU - In apertura di ripresa arriva il raddoppio firmato Joaquin Correa: l'argentino supera Smolcic con eleganza e insacca. Un gol che sa di beffa per un giocatore che ha deluso le aspettative e lascerà Milano con tanti rimpianti. Ma la gioia dura un attimo: quasi contemporaneamente Lukaku segna il 2-0 decisivo per il Napoli contro il Cagliari, spegnendo ogni sogno nerazzurro.

TRA ADDII E APPLAUSI - Con il risultato acquisito e lo scudetto ormai sfumato, l'Inter pensa già alla finale di Champions League del prossimo 31 maggio contro il Paris Saint-Germain. Inzaghi, squalificato e costretto a seguire la gara da un ufficio, prova qualche rotazione in vista della sfida europea: fuori Bisseck, Dimarco e Calhanoglu per risparmiare energie. Nel finale c’è gloria anche per Sommer, bravo a negare a Cutrone un gol da ex milanista.

OBIETTIVO CHAMPIONS - La stagione dell’Inter non è ancora finita: la grande occasione sarà la finale di Monaco di Baviera, dove Simone Inzaghi si giocherà tutto contro il PSG. Solo dopo quel match, dal 1° giugno in poi, arriverà il tempo dei bilanci e delle scelte. Perché se il campionato è sfumato, c’è ancora un’ultima chance per entrare nella storia.

Ora Monaco, ultima chiamata per salvare una stagione dai mille rimpianti.