La Fiorentina che dopo tredici giornate di campionato è a un solo punto dalla vetta è la più grande rivelazione di questo avvio di campionato. Non perché negli ultimi anni siano mancati i risultati, men che meno le finali. Ma pensare che una squadra tutta nuova (con un nuovo allenatore, con uomini nuovi nei ruoli chiave) potesse partire molto meglio rispetto alla scorsa stagione era pronostico difficile da azzardare a luglio.
Grandi meriti vanno a Raffaele Palladino, tecnico pragmatico e grande lavoratore che ha saputo presto sconfessare la sua iniziale idea di calcio per far volare una Fiorentina che quest'anno è ripartita senza quello che è stato il miglior giocatore degli ultimi anni, ovvero Nico Gonzalez. L'argentino al pari di altri top player del recente passato viola ha lasciato Firenze per sposare la causa Juventus. E anche lui, come chi prima di lui ha preso questa decisione, sta facendo le fortune della... Fiorentina.
Per rivalità, storia e attriti, vendere un giocatore alla Juventus per un sostenitore gigliato è sempre la peggiore notizia possibile. Eppure ragionando col cuore e non con la testa, da imprenditore e non da tifoso, proprio le operazioni fatte col club della famiglia Agnelli sono state per il club del presidente Rocco Commisso i migliori affari che la Fiorentina potesse pensare. Anche il numero uno del club viola recentemente l'ha ammesso: "E' stato giusto tenere Chiesa il primo anno della mia gestione, giusto venderlo il secondo. E' stato anche giusto cedere Vlahovic. Nico Gonzalez voleva andare alla Juve? Questa è la vita, che si può fare... Ma i 150 milioni di euro incassati dalla Juve per quei tre ci hanno aiutato a costruire la squadra". Sono anche di più: Federico Chiesa nell'estate 2020 è stato venduto per circa 55 milioni di euro, Dusan Vlahovic nel gennaio 2022 per circa 80. E poi Nico Gonzalez: la scorsa estate la società bianconera tra parte fissa e bonus ha speso 38 milioni di euro. Totale? 173 milioni di euro.
Chiesa svenduto per 12, Vlahovic elefante in una cristalleria. Nico (per ora) un'incognita
Il problema poi non sono nemmeno gli oltre 170 milioni di euro spesi per tre calciatori della Fiorentina. Ma come poi questi investimenti hanno reso, dal punto di vista sportivo e anche (soprattutto) economico. A Torino con l'addio di Max Allegri si sono chiuse le porte della Continassa anche per Federico Chiesa: a un anno dalla scadenza del contratto, Giuntoli nemmeno ha avviato la trattativa per il rinnovo del suo contratto e alla fine l'ha venduto al Liverpool per 12 milioni di euro.
Nella stessa situazione la prossima estate potrebbe ritrovarsi Dusan Vlahovic: ha un contratto valido fino al 30 giugno 2026, soprattutto un ingaggio da 12 milioni di euro netti a stagione. Dettagli che, uniti a un rendimento sul campo che una volta convince e un'altra no, fanno del serbo giocatore a cui è difficile rinnovare il contratto. Ma anche difficile da vendere.
E poi c'è Nico Gonzalez, giocatore su cui non è ancora possibile dare un giudizio perché fin qui ha conosciuto il JMedical più dello Juventus Training Center
E l'unico vero affare l'ha fatto la Fiorentina: Moise Kean vale molto di più di 18 milioni
In tutto questo, da quando Commisso è diventato presidente della Fiorentina l'unico affare di rilievo che ha percorso il tragitto al contrario è stato Moise Kean. Proprio dall'addio di Vlahovic la Fiorentina non aveva mai risolto il problema del centravanti e oggi l'attaccante classe 2000 che la Juventus ha venduto per 13 milioni di euro più cinque di bonus è la risposta migliore possibile che il calciomercato estivo potesse dare.
Che alla Juventus, data la presenza di Vlahovic, Kean non potesse rendere come sta rendendo alla Fiorentina è un dato di fatto. Che però oggi alla Juventus un centravanti così avrebbe fatto comodo è altrettanto lapalissiano. Ringrazia Palladino, soprattutto Commisso: in questi anni ne è sempre uscito vincitore dalle trattative con la società bianconera.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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