Da Marco Bresciani a Niccolò Pisilli. Da Matteo Gabbia a Caleb Okoli. La nuova Nazionale di Luciano Spalletti che in questo autunno ha conquistato i quarti di finale di Nations League ma ha perso all'ultima curva il primo posto nel durissimo gruppo A2 è squadra che dopo il disastroso Europeo ha intrapreso una strada tutta nuova. Sperimentale. Fatta di tanti giovani e di scelte figlie della meritocrazia più immediata. A inizio ottobre era francamente impensabile vedere Savona e Comuzzo nella lista dei 23 e invece un mese dopo Spalletti li ha portati con sé. Da una convocazione all'altra il nostro commissario tecnico ha cambiato otto giocatori, un terzo della rosa. E se è vero che il nuovo zoccolo duro è ben riconoscibile, che finalmente c'è una precisa idea di gioco attorno a cui costruire l'Italia, è altrettanto vero che di fianco a esso la rotazione va veloce.
"E' il campo che decide tutto", ama ripetere Spalletti che dopo l'Europeo doveva cambiare per dare all'Italia una nuova prospettiva e ha cambiato. Eccome se ha cambiato. Prima ha deciso di tagliare tanti senatori come Mancini, Cristante, Jorginho, Darmian, El Shaarawy e Acerbi, poi ha lasciato a casa un bel po' di calciatori che oggi non si adattano alla nuova veste tattica e infine, nel giro di tre mesi, ha portato a Coverciano ben trentatré giocatori. Sono tanti, soprattutto se si pensa al fatto che dopo la disfatta di Berlino la sua prima decisione è stata quella di ridurre il gruppo azzurro a 23 giocatori. Una scelta figlia di una nuova gestione del gruppo. Più partecipativa e coinvolgente.
DA SETTEMBRE A NOVEMBRE: I 33 CALCIATORI CONVOCATI DA SPALLETTI
Portieri (4): Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham), Michele Di Gregorio (Juventus).
Difensori (13): Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Federico Gatti (Juventus), Caleb Okoli (Leicester), Destiny Udogie (Tottenham), Matteo Gabbia (Milan), Pietro Comuzzo (Fiorentina), Nicolò Savona (Juventus).
Centrocampisti (10): Marco Brescianini (Atalanta), Nicolò Fagioli (Juventus), Davide Frattesi (Inter), Lorenzo Pellegrini (Roma), Samuele Ricci (Torino), Sandro Tonali (Newcastle), Niccolò Pisilli (Roma), Nicolò Rovella (Lazio), Manuel Locatelli (Juventus), Nicolò Barella (Inter).
Attaccanti (6): Moise Kean (Fiorentina), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio), Daniel Maldini (Monza), Lorenzo Lucca (Udinese).
MA CHI SONO DAVVERO GLI INTOCCABILI?
Di questo gruppone di 33 calciatori chiamati a Coverciano tra settembre e novembre quelli che oggi sono però 2-3 passi avanti rispetto agli altri, al 100% al centro del progetto, sono meno della metà. In porta Donnarumma e il suo vice Vicario sono le certezze, mentre Meret deve fare i conti con l'ascesa di Di Gregorio. Quattro i difensori centrali al centro del nuovo progetto azzurro: Di Lorenzo, Buongiorno, Bastoni e Calafiori. Mentre per gli altri di volta in volta ci sarà da sudare e sgomitare. Dimarco e Cambiaso le due certezze sulle corsie esterne, Udogie l'unica alternativa sempre inserita in gruppo.
Capitolo centrocampo. Il ritorno di Tonali è stato fondamentale per la ripartenza azzurra, l'inserimento di Ricci la migliore novità dopo Berlino. Insieme a Barella e Frattesi sono loro le certezze di una mediana che poi di volta in volta ha proposto qualche interessante novità.
Infine l'attacco: Retegui e Kean si sono guadagnati crediti e fiducia a suon di gol, Raspadori pur giocando poco nel Napoli è considerato jolly irrinunciabile.
CHI PUO' RIENTRARE TRA I GRANDI ESCLUSI
Detto in precedenza dei senatori tagliati e che a meno di clamorosi colpi di scena non rientreranno più nel gruppo azzurro, c'è da aprire un'ultima parentesi su chi ora è ai margini del gruppo azzurro, ma magari in futuro potrà ritrovarsi a vestire la maglia dell'Italia. Poco più di un anno fa Spalletti paragonava Jannik Sinner a Federico Chiesa, poi negli ultimi 13 mesi le carriere dei due atleti hanno preso parabole ben diverse. Quello che ancora oggi è da molti considerato il miglior calciatore italiano è stato scaricato dalla Juventus e a Liverpool non trova spazio: la considerazione che ha il CT nei suoi confronti è ancora molto alta, ma ora servono i fatti per rivederlo in azzurro. Politano e Orsolini, ma anche Zaccagni, sono i calciatori maggiormente penalizzati da questo cambio di modulo: per ora son lì, a bagnomaria, ma se il CT nei prossimi mesi decidesse per una nuova evoluzione tattica ecco che i loro nomi potrebbero tornare d'attualità. Infine gli infortunati: Giorgio Scalvini sarà di nuovo parte del gruppo azzurro appena tornerà protagonista nell'Atalanta di Gasperini, mentre Gianluca Scamacca (il suo rientro è previsto per marzo) nel 2025 dovrà sgomitare per tornare a essere la prima scelta di Spalletti in attacco. Dopo il burrascoso Europeo il vento è cambiato.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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