Oggi è il 32° compleanno di Guglielmo Stendardo. Pupillo del tecnico Colantuono dai tempi del Perugia, è approdato per la prima volta all'Atalanta nel gennaio del 2012, convincendo con un ottimo girone di ritorno l'entoruage nerazzurro. Dopo il ritorno alla Lazio per fine prestito il club bergamasco non se lo è lasciato sfuggire e in estate ne ha acquisito l'intero cartellino. Titolare inamovibile da inizio stagione, l'ex difensore biancoceleste, grazie al carisma, alla grande personalità e alle ottime prestazioni, è diventato uno dei leader della squadra nerazzurra e l'amore calcistico che è nato tra lui e l'Atalanta è stato confermato dalle sue recenti dichiarazioni: "Spero di restare a vita all'Atalanta". Più chiaro di così... La redazione di TuttoAtalanta.com augura al difensore nerazzurro un felice compleanno. Di seguito la presentazione a cura di Wikipedia.
BIOGRAFIA - È il fratello maggiore del calciatore Mariano Stendardo. Dopo essersi laureato in giurisprudenza alla Link Campus University of Malta, nel dicembre del 2012 ha sostenuto l'esame di stato per diventare avvocato. Risulta essere professore di "attività sportiva e rapporti di lavoro" nella stessa università dove si è laureato.
GLI ESORDI E GLI ANNI IN SERIE B - Cresciuto nel Napoli, insieme al fratello Mariano, esordisce in Serie A nella partita Napoli-Bari 2-2 il 16 maggio 1998. Nella squadra campana resta solo per una stagione, facendo solo quella presenza. L'anno seguente si trasferisce alla Sampdoria dove giocherà per cinque stagioni in serie B, collezionando 33 presenze totali. Nella stagione 2002/03 viene ceduto in prestito per sei mesi alla Salernitana, dove colleziona 17 presenze, coronate da 4 reti. Ancora cambi di maglia sempre in serie B negli anni successivi, con Catania (42 presenze, in prestito dal Perugia, che lo rileva nell'estate 2003) e Perugia (35 presenze e 2 gol).
L'ARRIVO ALLA LAZIO - In seguito al fallimento del Perugia di Luciano Gaucci, nella stagione 2005-2006 ritrova la serie A trasferendosi alla Lazio. Nella sua prima stagione, 2005-2006, scende in campo 18 volte segnando una rete nella vittoria per 1-4 ad Ascoli, mentre nella stagione seguente totalizza 21 presenze e 3 gol (a Parma ed Udine i primi due, all'Olimpico il decisivo 1-0 al Messina). Il Campionato 2007-2008 comincia bene in quanto gli infortuni di Siviglia e Diakité lo promuovono titolare in difesa accanto a Cribari per tutta la prima parte della stagione, durante la quale alterna buone prestazioni ed altre meno positive, complice anche il calo di rendimento di tutta la squadra. A metà dicembre, in seguito all'esclusione dall'undici titolare della trasferta a Madrid per la partita contro il Real, litiga con Delio Rossi provocando la reazione della dirigenza che lo mette fuori rosa.
LE PARENTESI CON JUVENTUS E LECCE - Nel gennaio 2008 la Juventus, versando 400.000€ nelle casse biancocelesti, lo prende in prestito fino a giugno. La cifra del riscatto viene invece fissata a 12 milioni di euro, un prezzo volutamente elevato poiché la società torinese non è interessata al riscatto. Esordisce con la maglia numero 25 bianconera il 30 gennaio nella partita Juventus-Inter, valida per la Coppa Italia. In campionato l'esordio avviene il 16 marzo nella gara interna contro il Napoli. Il 20 aprile realizza la sua unica rete stagionale a Bergamo contro l’Atalanta deviando impercettibilmente un colpo di testa di Legrottaglie dopo soli 48 secondi, gol più veloce della stagione. Le sue buone prestazioni convincono i dirigenti juventini a trattare con Lotito per il riscatto ad un prezzo inferiore a quello concordato ma, non raggiungendo l'accordo, nell'estate del 2008 ritorna a Roma in attesa di una nuova sistemazione. Nell'ultimo giorno del mercato estivo viene dato in prestito per un anno al Lecce, neo-promossa in Serie A. Con il Lecce disputa ventuno gare in Serie A.
IL RIENTRO ALLA LAZIO - Nella stagione 2009-2010 lascia il Lecce e ritorna nell'organico della Lazio che tuttavia lo colloca immediatamente sul mercato. Sulla panchina biancoceleste arriva l'allenatore Davide Ballardini che, di comune accordo con la società, lo mette fuori rosa. La squadra del tecnico ravennate, però, gioca male e in Europa League, dove Stendardo non è nemmeno inserito in lista, raccoglie un'eliminazione nel girone qualificatorio. Nel mese di novembre il calciatore si riconcilia con Lotito e Ballardini. Il suo ritorno in campo avviene nella partita tra Napoli e Lazio del 22 novembre 2009, dopo la quale inanella una serie di buone prestazioni mettendo a segno anche due reti: una nella partita contro il Chievo del 24 gennaio 2010, l'altra il 14 febbraio nella partita contro il Parma. A febbraio 2010 Ballardini viene sostituito da Edoardo Reja: Stendardo viene impiegato maggiormente e le sue prestazioni, come quelle dell'intera squadra, migliorano notevolmente. Grazie agli ottimi risultati ottenuti nella seconda parte della stagione concluderà al dodicesimo posto in campionato alle spalle della Fiorentina totalizzando 19 presenze e due gol in campionato e due presenze in Coppa Italia.
ATALANTA - Il 18 gennaio 2012 viene ceduto in prestito alla società bergamasca dell'Atalanta; l'esordio con la nuova maglia avviene il 29 febbraio 2012 contro il Cesena, quando viene schierato in campo dal primo minuto. Al termine della stagione il difensore torna alla Lazio, dopo la fine del prestito. L'8 agosto 2012 Stendardo torna di nuovo all'Atalanta, questa volta a titolo definitivo. Il primo centro in maglia nerazzurra lo fa il 20 gennaio 2013, nella partita contro il Cagliari allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia.
Autore: Enea Zampoleri / Twitter: @EZampoleri
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